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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Concordia Sagittaria

Omicidio di Concordia Sagittaria, i parenti di lei: «Lui la picchiava da anni»

La sorella di Moses: «Lui l'amava, voleva sposarla in Comune e le aveva comprato un anello»

Sono i genitori di Victoria, la giovane nigeriana uccisa per mano del marito Moses Osagie, sabato a Concordia Sagittaria, a raccontare al telefono da Lagos, città d'origine della coppia, che avevano fatto il possibile per aiutare la figlia e il marito economicamente, perché sapevano delle tensioni per via dei loro problemi economici. È la sorella di lui, Glory Alika, che vive a Como, ad affermare invece il contrario: Moses mandava soldi alla famiglia della moglie.

Per la zia di Victoria, Maria, sorella del papà, che è sposata con un italiano e vive a Meolo, discussioni e litigi andavano avanti da tanto. Circa due anni prima la nipote si era presentata a casa sua con il volto tumefatto, dopo aver preso le botte del marito. Di Victoria con il viso e la mano insanguinati ha conservato anche la foto che le aveva mandato. Maria racconta che durante le stagioni estive Victoria si dava da fare con le pulizie nei campeggi, prendeva fino a sei autobus al giorno per recarsi al lavoro andata e ritorno e portare a casa lo stipendio. Lui invece, addetto di una ditta di traslochi di San Donà, era fermo da circa un anno e ora faceva lavori saltuari. E poi c'era la gelosia. Non è vero, hanno affermato zia e amica del cuore della ragazza assassinata, Tina, che lei avesse un altro. Moses aveva raccontato alla sorella invece di come, secondo lui, Victoria gli diceva bugie, fingendo di andare dalla zia o dall'amica per vedersi con qualcuno. Moses, secondo Glory Alika, amava sua moglie. Erano fidanzati ufficialmente, per la famiglia, per questo lui voleva sposarla in Comune e aveva comprato un anello, implorandola di non andare via.

Moses e Victoria erano stati ospiti della sorella di lui a Como a Natale. Lei in quei giorni si sarebbe anche sentita con un uomo, secondo Glory, dicendogli di non chiamarla più perché aveva deciso di rimanere con suo marito. La cognata poi le aveva proposto di stare con i bambini a Como da lei, e a quel punto lei avrebbe reagito male, rifiutando e accusando Moses e sua sorella di aver ordito tutto per farla rimanere a Como. Poi però la famiglia era rientrata a Concordia il 3 gennaio. La zia e l'amica non si danno pace per la perdita della loro Victoria e si chiedono come Moses abbia potuto uccidere la mamma dei loro tre figli davanti ai bambini. «Lui è il diavolo», hanno detto. Lei aveva paura di lui, delle botte, dei pugni. Ma di andare via, di allontanarsi da quell'uomo, anche se tutti gliel'avevano detto, non aveva mai pensato definitivamente.

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