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Cronaca Marghera

"Al lavoro anche 19 ore al giorno", due imprenditori a processo

Turni massacranti e lettere di dimissioni in bianco per avere l'impiego a Porto Marghera: questa l'accusa mossa a due veneziani dai loro operai in subappalto con Fincantieri

Orari di lavoro pesantissimi, paghe da fame e lettere di dimissioni da firmare in bianco. Queste le accuse che ruotano attorno alla richiesta di condanna, a cinque anni di reclusione, per due imprenditori. Secondo la Procura avrebbero sfruttato la situazione di bisogno di lavoro di sette operai. I reati ipotizzati sono l'estorsione e le minacce a danni di tutti quei lavoratori che erano stati assunti in subappalto per Fincantieri. La difesa, in sede di udienza preliminare, ha negato tutto: come riporta il Gazzettino, la paga sarebbe stata accettata in sede di assunzione.

L'indagine arriva dal 2009, ovvero da quando alcuni operai originari del Bangladesh avevano confessato ai carabinieri la loro situazione nei cantieri di Porto Marghera. Il monte ore medio era di 12 ore al giorno, con giornate che arrivavano anche a 19 ore lavorate senza fermarsi per 900-1000 euro al mese. La sentenza è prevista per il 24 settembre. Sette operai si sono costituiti anche parte civile e hanno chiesto 10mila euro di risarcimento.

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