Vinyls, la questione non si sblocca Operai in cima allo stabilimento
Quattro lavoratori mercoledì mattina sono saliti sulla torcia d'acciaio a 150 metri d'altezza. L'unica speranza è legata all'Oleificio Medio Piave
Hanno passato l’estate attendendo un segnale positivo, una minima garanzia, una promessa mantenuta. Mercoledì mattina hanno deciso di tornare a farsi sentire, a modo loro: senza toni esagitati, senza alcuna violenza, solo con il desiderio di dare un’adeguata visibilità alla loro situazione. Una situazione disperata e grottesca. Alle 7 del mattino quattro operai cassintegrati della Vinyls (Alessio, Davide, Romeo e Giovanni) sono saliti sulla torcia d’acciaio dello stabilimento di Marghera.
Il recente incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, aveva tenuto accesa la fiammella della speranza: gli operai hanno sperato che finalmente potesse essere sbloccata una situazione che li esaspera da anni. Attualmente la speranza di sbrogliare la matassa è legata all’Oleificio Medio Piave e al suo progetto di riconversione di una delle banchine dello stabilimento. Solo così i lavoratori Vinyils potrebbero ritrovare garanzie occupazionali. Ma quale banchina affidare in concessione? Quella sul canale dei Petroli, la banchina Liquidi sul canale sud o la banchina Montedison sul canale ovest?
La partita resta aperta, i lavoratori non ricevono uno stipendio da mesi ma non vogliono e non possono mollare. Sulla torcia, a 150 metri d’altezza, hanno rilanciato la loro sfida.