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Cronaca San Donà di Piave

Muore due anni dopo l'intervento, chiesto 1 milione e mezzo di danni

Una 72enne di San Donà era in ospedale per la rimozione di un tumore, ma l'operazione ha portato a complicazioni. I figli chiedono il risarcimento

Un intervento chirurgico nel 2011, poi un calvario infinito che si è protratto fino al gennaio 2013. quando la 72enne Maria Teresa Muselli è deceduta al termine di due anni di sofferenza vissuti dentro e fuori dall'ospedale di San Donà. Per questo i tre figli della donna ora vogliono portare in tribunale i medici dell'Ulss 10 responsabili di quella prima operazione, e, come riporta il Gazzettino, chiedono un milione e mezzo di euro come risarcimento.

DALL'OSPEDALE AL TRIBUNALE – Come anticipato, l'incubo della famiglia iniziò tre anni fa, a giugno, quando la signora Muselli, vedova di un noto farmacista di San Donà, dovette passare sotto i ferri degli specialisti per rimuovere un tumore. I medici, due ginecologi di 61 e 64 anni, rispettivamente di Jesolo e San Donà, asportarono la massa cancerosa ma, contrariamente alle opinioni dei famigliari della paziente, anche i linfonodi. L'intervento portò ad una violenta emorragia, quindi a difficili condizioni postoperatorie e ricoveri continui, tra ventilazione assistita, dialisi e tracheotomie. Le indagini della Procura, avviate dopo il decesso della donna nel gennaio 2013, esclusero un nesso causale tra la morte e l’intervento, ma ipotizzarono una responsabilità a carico dei ginecologi. Ora i tre figli della 72enne si sono costituiti parte civile e accusano i dottori di lesioni colpose aggravate, ipotizzando un danno di circa 500mila euro a testa. Il giudice monocratico ha rinviato l'udienza al prossimo 3 febbraio, ma se gli accusatori troveranno un accordo con l’azienda sanitaria e la sua assicurazione per il risarcimento dei danni, la querela sarà rimessa e il reato estinto, altrimenti si andrà a “regolare i conti” in aula.

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