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Cronaca Santa Croce / Fondamenta Santa Lucia

Orario cadenzato dei treni, lunedì è il giorno della vera "prova del nove"

Per la prima giornata feriale di servizio del nuovo tabellario tutti gli occhi sono puntati su Trenitalia, pendolari e turnisti preparano altre proteste

Mentre Actv dà vita all'ennesimo “mini sciopero”, bloccando i servizi per quattro ore, lunedì mattina i pendolari veneziani si sono trovati costretti a fare i conti anche con il nuovo orario cadenzato dei treni, entrato in vigore ufficialmente domenica 15 ma atteso al varco dello stress test del primo giorno di servizio feriale. Con 800 corse previste nella provincia, contro le 600 del vecchio sistema, il nuovo tabellario di Trenitalia dovrebbe teoricamente coprire in maniera più efficiente le necessità dei viaggiatori, eppure gli scontenti non si contano e i turnisti continuano a lottare contro il cadenzamento, complici lo spostamento di alcuni convogli giudicati essenziali e l'eliminazione di un autobus sostituivo.

BILANCIO FESTIVO – Come detto, però, l'orario cadenzato è in realtà entrato in vigore già domenica 15, in una giornata quindi meno intensa e problematica rispetto a quello che può essere l'inizio di una nuova settimana lavorativa. Nel giorno di “debutto” del nuovo sistema, per quanto poco indicativo, si sono registrati pochi ritardi e solo piccoli problemi. A farsi attendere più del dovuto è stato, come riporta la Nuova Venezia, il Regionale 20859 sulla Verona-Venezia, che ha segnato circa 30 minuti di ritardo, così come qualche convoglio sulla tratta per Udine. Eppure, tra un binario e l'altro, hanno trovato conferma anche alcune delle paure di pendolari e turnisti, che lamentano un numero ridotto di corse nei giorni festivi e negli orari mattutini e serali: per arrivare in laguna a determinati orari non si può fare affidamento sui treni, insistono i comitati provinciali, ormai è obbligatorio mettere in conto benzina e parcheggio, perché l'unica cosa che si può fare è salire in auto.

ANCORA PROTESTE – Tra “forconi” in autostrada e scontri in piazzale Roma, anche i pendolari continuano a far sentire la loro voce. Sabato sera un gruppo di scontenti si è dato appuntamento tra i binari della stazione di Santa Lucia per salire a bordo dell'ultimo regionale delle 23.56 diretto a Udine, che da domenica è stato anticipato alle 23.04 a dispetto delle tante proteste e polemiche sollevate dagli utenti. I malumori continuano anche a Mestre, dove in molti criticano le poche indicazioni per il nuovo binario “Giardino” (ma va detto che la struttura di via Piave sta venendo rinnovata proprio in questi giorni ed è quindi forse ancora presto per alzare la voce, meglio aspettare che i cantieri chiudano definitivamente per tirare le somme). Nei prossimi giorni si prospettano altre manifestazioni in tutta la provincia: mercoledì alle 20.30 Pd, comitati dei pendolari e attivisti ambientalisti si incontreranno a Meolo per un'assemblea pubblica che verificherà il funzionamento del cadenzamento e venerdì proprio il Comitato pendolari del Veneto Orientale sarà in strada per far sentire le sue ragioni con una lunga mattinata di volantinaggio. Da Trenitalia la risposta per ora è sempre la stessa: prima di criticare bisognerebbe aspettare almeno qualche settimana di rodaggio. Peccato che nel frattempo turnisti e pendolari siano comunque attesi, puntuali, sul posto di lavoro.

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