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Cronaca

Avm Actv-sindacati, ripresa dei tavoli: la distanza rimane

Le sigle: «Taglio delle corse e dei servizi. Disagi per i cittadini e i lavoratori». L'azienda: «Scenario smentito dai fatti. Nelle festività impegno di tutti per garantire il trasporto in città»

Si risiedono al tavolo Avm Actv e i sindacati del trasporto pubblico locale, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Aft, Faisa Cisal e Usb L.P., a un anno e tre mesi dalla vertenza, con la disdetta unilaterale degli integrativi. «I problemi continuano ad aumentare sia sul versante della qualità dei servizi, cosa evidente ai cittadini, che per le condizioni e i carichi di lavoro - scrivono le sigle - nell'automobilistico e nella navigazione. In questi ultimi incontri l’azienda ha presentato (non consegnato) uno stralcio dello studio effettuato dall'advisor Kpmg, società di servizi e consulenze. L’intenzione è di diminuire di 45 unità gli autisti con il medesimo numero di chilometri percorsi (21 milioni), dopo i 72 autisti usciti (pensionamenti ecc.) nel 2021. Questo ci preoccupa per le condizioni di lavoro, per la tensione a bordo dei mezzi e i rischi di aggressione cui vengono sottoposti i dipendenti».

Non va meglio, dicono i sindacati, sul fronte della navigazione. «La società taglia le ore moto giornaliere del servizio del 17% circa. Ciò significa che una linea che ha frequenza ogni 12 minuti viene fatta ogni 15, il servizio notturno ogni 30 minuti, Rialto e piazzale Roma ogni 20, e solo in certe fasce. Insomma, un taglio complessivo delle corse e del servizio e meno 68 lavoratori usciti nel 2021 e non sostituiti», affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Aft, Faisa Cisal e Usb L.P, osservando che l'allentamento delle restrizioni della pandemia ha riportato in città il turismo ai livelli pre-Covid. 

«È drammatica la situazione che sta vivendo il servizio di trasporto a Venezia e in terraferma - commenta a distanza il sindacato Sgb - È stata messa in atto una drastica riduzione dei servizi da quando la pandemia ha colpito il paese, intervenendo su diminuzione del personale, organizzazione del lavoro, ferie e riposi. Nella navigazione, da oltre 500 mila ore moto del 2019 si è passati a poco più di 400 mila ore moto nel 2020. Denunciamo il fatto che dal 2021 - prosegue la sigla - data la carenza di personale l'azienda non può soddisfare alcuna richiesta di ferie dei lavoratori, che per garantirsi un normale recupero psico-fisico sono costretti a ricorrere a giornate di malattia».

Le istituzioni, che ne parlano da tempo, sono a un passo dall'introduzione di sistemi di prenotazione per l'accesso alla città storica. Quest'estate, come ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, partirà uno dei primi esperimenti di regolazione dei flussi. «Alcune informazioni diffuse dalle segreterie delle organizzazioni sindacali vanno smentite - replica Avm Actv - in merito all’organizzazione futura del servizio di trasporto pubblico, con orari e frequenze riportate, frutto di fantasia. Non va infatti confuso il percorso di progressivo e auspicato recupero di produttività che l’azienda, assieme con l’Amministrazione comunale, ha avviato con i lavoratori e le parti sociali, rispetto a uno scenario smentito nei fatti di riduzione dei servizi di navigazione, automobilistici e tranviari. Le scelte della società sono testimoniati da queste importanti giornate pasquali - prosegue l'azienda - che hanno visto tutti i dipendenti del gruppo, dagli esercizi alle strutture, impegnati nel garantire il massimo dei servizi ai cittadini e ai visitatori».

«Oggi si lavora come ha scelto unilateralmente l’azienda, senza accordi sindacali, ed è evidente che non funziona - intervengono i sindacati - Avm Actv deve assumersi la responsabilità di rispettare le nostre proposte e di lavorare per trovare un accordo. Vediamo se nelle prossime settimane sarà così, altrimenti si riaprirà una stagione di mobilitazione e lotta». Dal canto suo, la società spera in una: «convergenza delle organizzazioni sindacali verso una piena coerenza tra tempo lavorato e tempo direttamente o indirettamente remunerato. In questo si trova il recupero di produttività che faticosamente si sta ricercando, in questo si trovano i margini della sostenibilità economica e dell’equilibrio tra la salvaguardia dell’azienda, dei posti di lavoro, e dell’erogazione dei servizi alla città».

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