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Cronaca

Fondi neri, l'ospedale dell'Angelo sotto la lente della Procura

I sospetti raggiungono anche il faraonico nosocomio mestrino, che fu uno dei primi progetti realizzati in Italia con la formula del project financing

L'ombra del sospetto si allarga e, dopo il Mose (dove è divenuto certezza), raggiunge anche l'ospedale dell'Angelo di Mestre. Stando a quanto riporta la Nuova Venezia, infatti, anche il nuovissimo nosocomio mestrino sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento dei magistrati. Il tema principale è sempre lo stesso: l'intreccio tra opere pubbliche e finanziamenti privati, il cosiddetto project financing, un sistema inaugurato proprio dall'enorme polo sanitario che sorge tra Mestre e Zelarino. Sembrerebbe infatti che, dopo le azioni giudiziarie avviate dalla Corte dei Conti per appurare un possibile danno erariale, ora siano anche gli uomini della Procura a voler far chiarezza, acquisendo e passando al setaccio tutta la documentazione del progetto.

AL MICROSCOPIO – L'ospedale dell'Angelo è stato “iniziato” il 25 settembre 2007 ed è costato 241 milioni di euro (ma nei preventivi iniziali dovevano essere 220). 140 milioni vennero però dalla spa Veneta Sanitaria Finanza di Progetto, l'associazione temporanea d'impresa costituita dai partner Astaldi (capofila), Mantovani, Gemmo, Cofathec Progetti, Aps Sinergia, Mattioli e Studio Altieri. Per rimborsare gli investimenti privati l'Ulss 12 ha scelto rate annuali da 40 milioni (entro il 2031), 24 torneranno sotto forma di concessione di alcuni servizi (rifiuti, pulizia, lavanderia, mensa, trasporti, calore) e il resto come ammortamenti liquidi, per un totale di quasi un miliardo. Il problema però è che l'azienda sanitaria veneziana dopo il faraonico progetto si è ritrovata a fare i conti con un buco nel bilancio grande 208 milioni, ed infatti sono anni che l'attuale direttore generale taglia impietosamente per cercare di ridurre il dislivello, ad oggi effettivamente dimezzato.

I SOSPETTI – A restare sul banco sono i problemi relativi alle modalità effettive del project, ovvero la qualità dei servizi: aria condizionata e riscaldamento, manutenzione generale, mensa e menù per pazienti, laboratorio analisi, tutti servizi per cui il governatore veneto Luca Zaia, con mandato esplicito, ha chiesto a Dal Ben di fare pressing sulle società per migliorare gli standard, dato che maggiore è la compressione della spesa, più ghiotti diventano i margini dell’utile d’impresa. Andando poi a rimestare nel torbido non sono poche le voci che nell'ultima settimana, dopo lo scandalo Mose, chiedono di fare luce sui personaggi coinvolti nel progetto dell'ospedale. Già la presenza della Mantovani tra le società della cordata farà storcere il naso a molti, lo scoprire che nel caso sono infilati due direttori generali della Sanità dell'epoca Galan, uno condannato in primo grado e l'altro indagato proprio nell'ambito dell'inchiesta di questi giorni, rende sempre più pesanti le richieste del Pd per indagare su possibili fondi neri.

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