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Cronaca

La crisi continua a mordere: gli sfratti per morosità si impennano

Presentato stamattina l'osservatorio Casa del Comune. Ca' Farsetti possiede 10mila alloggi, divisi tra Ater (5113) e amministrazione locale (4941, di cui 1743 in centro storico)

A distanza di tre anni dal precedente, il Comune di Venezia pubblica il quattordicesimo rapporto dell'Osservatorio Casa, uno strumento che viene messo a disposizione della comunità, con modalità di accesso open data, attraverso il sito internet istituzionale. La sua presentazione è avvenuta questa mattina, con una conferenza stampa dell'assessore comunale alla Casa, Bruno Filippini.

Il rapporto raccoglie alcuni dati fondamentali, primo fra tutti il patrimonio pubblico degli alloggi, che ammonta a oltre 10mila unità, divise tra Ater (5113) e Comune (4941, di cui 1743 in Centro storico, 646 nell'Estuario, 2552 in Terraferma). Inoltre evidenzia come questi vengono distribuiti rispetto alle fasce di reddito: 2134 sono assegnati a pensionati, 992 a lavoratori dipendenti, 890 a chi percepisce reddito misto, 47 a lavoratori autonomi. Ma soprattutto porta alla ribalta la questione degli sfratti: sono infatti in aumento quelli per morosità, come conseguenza del perdurare della crisi economica.

Sono dunque numerosi e di diversa natura i problemi che il Comune si ritrova a fronteggiare: “Da un lato – ha spiegato Filippini – rispondiamo alle domande di assistenza per gli sfratti e ad oggi siamo riusciti a risolvere positivamente il 90% dei casi. Eroghiamo inoltre contributi diretti per l'affitto, ma stiamo anche cercando un dialogo con l'Upi, affinché venga incontro agli inquilini”. Per quanto riguarda poi l'assegnazione degli alloggi, Filippini ha ribadito che il Comune punta prioritariamente alla giustizia sociale: ha messo dunque in atto una politica di lotta all'evasione e all'elusione, con interventi di controllo, e di tolleranza zero per le occupazioni, affinché venga seguito un iter uguale per tutti. “La nostra idea – ha continuato l'assessore – è comunque che un appartamento non rimanga assegnato invariatamente per tutta la vita, perché questo crea scompensi nel sistema complessivo. Per questo stiamo studiando un 'Bando di mobilità', che, appunto, inneschi processi di mobilità tra gli assegnatari, a seconda delle necessità, che possono modificarsi nel tempo. Sappiamo che si tratta di interventi delicati, sia dal punto di vista economico che sociale, ma assolutamente necessari”.

Filippini ha poi voluto fare chiarezza su due questioni cruciali: innanzitutto ha spiegato che il fatto che gli alloggi comunali risultino assegnati al 90% è normale. “Il Comune non tiene case chiuse, ma ha un 300 appartamenti che, fisiologicamente, non risultano assegnati perchè ci servono per rispondere alle emergenze e perchè, man mano che alcuni vengono liberati, subentra la fase di manutenzione e di successiva riassegnazione”. In secondo luogo si è soffermato sulle azioni dell'Amministrazione per mantenere la residenza in Centro storico: da un lato la realizzazione di nuovi alloggi (36 alle ex Conterie a Murano, 40 all'ex Umberto I a Cannaregio, 71 nel complesso Coletti, sempre a Cannaregio, 38 al Piruea del Lido), dall'altro l'assegnazione prioritaria di unità abitative a chi svolge determinati lavori che il Comune vuole salvaguardare, come le diverse eccellenze artigianali veneziane, ma anche l'agricoltura biologica (nel caso delle isole), secondo l'idea che non si incentiva nuova residenza senza garantire un lavoro.

 

Per quanto riguarda infine Mestre, Filippini ha ammesso che al momento procede solo il progetto in via Mattuglie, per le ripercussioni negative della crisi sul comparto edilizio. “L'amministrazione – ha concluso - continua ovviamente a lavorare per la riqualificazione di diverse altre zone della città, ma il nostro orientamento è quello di utilizzare meno territorio possibile.”

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