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Cronaca

Pan e vin, vietati tutti i fuochi spontanei

Livello delle Pm 10 "Arancio": nei centri abitati di tutto il territorio comunale non si possono accendere e alimentare fuochi al di fuori di quelli autorizzati dall'amministrazione, come Sant’Erasmo e Gazzera, con rigide prescrizioni

Pan e Vin: vietati tutti i falò spontanei. Il Comune di Venezia si prepara ai tradizionali festeggiamenti dell'Epifania, in un quadro complicato dagli alti valori delle Pm 10, che persiste e comporta un livello di allerta "Arancio". Le restrizioni riguardano il riscaldamento, le combustioni all'aperto e lo spandimento di liquami zootecnici. Sono vietati falò, fuochi d'artificio e barbecue, al di fuori delle iniziative pubbliche dell'amministrazione, e previste multe fino a 500 euro in caso di comportamento contrario, come da Regolamento di polizia urbana.

"Nei centri abitati di tutto il territorio comunale è vietato accendere e alimentare fuochi bruciando sterpi, rifiuti di giardinaggio e ogni altro materiale quando ne possa derivare danno e molestia al vicinato ovvero quando il fumo che ne deriva invade le aree pubbliche o aperte al pubblico". Come previsto dall'ordinanza valida fino al 30 aprile in situazioni di allerta "Arancio" o "Rosso" è vietata qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio a scopo di intrattenimento), fatte salve le iniziative pubbliche organizzate dall'Amministrazione comunale o coorganizzate con la stessa, al fine di limitare la dispersione in atmosfera delle polveri sottili durante il periodo invernale.

I pochi  e unici "pan e vin" realizzati saranno quelli già autorizzati, come quelli di Sant’Erasmo e della Gazzera, con una serie rigida di prescrizioni, in particolare che "venga bruciata nel falò una quantità di materiale vegetale non superiore ai tre steri e che vi sia un adeguato presidio antincendio. Attraverso questa regolamentazione viene così mantenuta la tradizione, ma limitatamente ad alcune situazioni fortemente simboliche. Tutti gli altri falò - viene sottolineato - sono illegali e i promotori saranno puniti con una sanzione da 25 a 500 euro, oltre all’obbligo dell’immediato spegnimento".

«Dopo un pessimo 2022, in questo inizio del 2023 la centralina di riferimento di Venezia "Parco Bissuola" si attesta a un valore di Pm 10 superiore al limite dei 50 microgrammi per metro cubo - scrivono Alessandro Baglioni e Monica Sambo, consiglieri comunali del Partito Democratico veneziano -. Le previsioni del tempo lasciano poche speranze di miglioramento. Serve serietà nell'applicazione delle misure antismog. Infatti, se l'anno scorso nei giorni feriali non si vedevano particolari verifiche per garantire il rispetto dei provvedimenti di limitazione del traffico, le domeniche ecologiche non hanno visto particolari controlli preventivi per evitare l'entrata degli automobilisti in centro. Continuiamo a chiedere l'estensione dei provvedimenti anche alla città d'acqua, con particolare attenzione alle emissioni dei motori marini diesel. Si tratta di studiare provvedimenti per un progressivo passaggio a motori con minori impatti».

«Che abbiamo una qualità dell’aria pessima a Venezia, come nel resto della Pianura Padana, è cosa nota, che il fenomeno sia complesso e vada affrontato in modo strutturale, anche - commenta il capogruppo "Tutta la città insieme!", Giovanni Andrea Martini -. Eppure i nostri protagonisti politici e economici non hanno premuto sull’acceleratore delle fonti rinnovabili di energia, né sul trasporto pubblico rispetto all’uso dell’auto privata, né sulla riconversione del traporto merci da gomma a rotaia. La conversione alla mobilità elettrica tanto su ruota che acquea va a rilento e non si è investito nel frattempo sulle infrastrutture di ricarica necessarie». «A Mestre, il 29 dicembre eravamo già al 53esimo sforamento del 2022; nel 2021 erano 49, mentre dovebbero essere al massimo 35 all'anno. E l'orchestra continua suonare sul Titanic», afferma Michele Boato, consigliere di Municipalità di Mestre Carpenedo.

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