Il pane mai così caro, l'allarme degli artigiani della Riviera: «Costretti a chiudere»
Panificatori: «Alle stelle i costi di grano e farina, uniti al rincaro dell’energia: così non si può continuare». Chiesti aiuti allo Stato per non aumentare i prezzi. Riatto: «Gli enti locali tolgano le tasse su plateatici e pubblicità»
I panificatori artigiani della Riviera del Brenta lanciano un grido d’allarme. «Gli aumenti del grano e delle farina uniti al rincaro dell’energia ci costringono a alzare i prezzi o anche a chiudere i negozi se si va avanti così. Chiediamo aiuto allo Stato e agli enti locali. Ci diano un contributo ad hoc o taglino le tasse. Siamo pronti se le cose non cambieranno a organizzare con l’associazione azioni di protesta già nelle prossime settimane».
A dirlo è Denis Riatto, capo categoria dei panificatori per l’associazione Artigiani piccola e media impresa “Città della Riviera del Brenta”. I titolari di negozi e laboratori artigiani panificatori nel comprensorio della Riviera del Brenta sono una sessantina, oltre 30 iscritti all’associazione Artigiani. «La situazione per la nostra categoria - spiega Riatto - è perfino peggiore di quando infuriava la pandemia due anni fa e c’era il lockdown. Il prezzo del grano e delle farine a causa della guerra scoppiata in Ucraina è aumentato, in tanti casi raddoppiato. Abbiamo cercato di contenere i prezzi del pane con aumenti medi alla vendita di 30 centesimi al chilo. Abbiamo poi grossi problemi legati al costo del funzionamento dei forni che vanno a gas o a elettricità e le bollette che sono arrivate in questi ultimi mesi sono stratosferiche».
Riatto spiega che fino ad ora i panificatori della Riviera del Brenta stanno facendo di tutto per non far pagare alla clientela il costo dei rincari. «Abbiamo – dice – ridotto la nostra fascia di guadagno alzando i prezzi sui prodotti in modo limitato, ma così non può continuare. Servono aiuti specifici per le nostre attività che sono legate a un uso importante dell’energia con i forni. Serve poi anche la collaborazione degli enti locali tagliando dove si potesse le tasse sui plateatici e sulla pubblicità e affissioni». Da qui una constatazione. «Se continua così saremo costretti a chiudere – conclude Riatto. Nelle prossime settimane con l’ associazione Artigiani della Riviera per sottolineare questo grave momento di difficoltà siamo pronti ad organizzare incisive azioni di protesta».