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Cronaca

Caro mensa, i genitori vanno fino in fondo: 25 febbraio giornata del panino autogestito

Famiglie delle scuole veneziane sempre più agguerrite: in programma una giornata "di festa e riflessione" per richiamare l'attenzione sui rincari dei buoni pasto voluti dal Comune

Tutti invitati a disdire il pasto scolastico e mandare i propri figli a scuola con il panino al sacco autoprodotto: è l'iniziativa ideata da alcuni comitati di genitori veneziani per chiedere all'amministrazione Brugnaro un passo indietro sui rincari delle mense negli istituti della città. È proclamata per giovedì 25 febbraio la giornata del "panino autogestito", un momento "di festa e di riflessione" con lo scopo di lanciare alcune chiare e concrete proposte in particolare all'indirizzo del sindaco Luigi Brugnaro: proprio lui, nelle settimane scorse, aveva liquidato l'appello delle famiglie spiegando di "non avere firmato nulla".

Mamme e papà hanno riassunto le loro richieste in un comunicato sottoscritto dai genitori di Grimani Marghera, Colombo Chirignago, Querini Mestre, Don Milani Gazzera, Baseggio Marghera, Giulio Cesare Mestre. Si invita l'amministrazione a rendere pubblico il costo unitario del buono pasto in ogni sua componente; ripristinare il tetto del 60% per la partecipazione al costo richiesta alle famiglie; correggere il sistema di gestione elettronica dei buoni pasto per evitare sprechi strutturali e insolvenze;  porre attenzione alla scuola e considerarla una priorità;  coinvolgere i rappresentanti dei comitati mensa nella stesura del prossimo capitolato; rendere praticabile un’alternativa alle famiglie che non intendono usufruire del servizio mensa del Comune.

BRUGNARO: "NON HO FIRMATO ALCUN IMPEGNO"

"Laddove non è stato possibile aderire all’iniziativa - specificano gli organizzatori - i genitori che credono nella protesta faranno indossare qualcosa ai bimbi che ricorderà la giornata del panino autogestito". Oltre al problema economico, comunque, c'è dell'altro: "Le precedenti amministrazioni comunali - proseguono i genitori - in continuità anche quella attuale, hanno avviato e proseguono la progettazione di un nuovo centro cottura a Favaro che porterà alla chiusura di tutti i centri cottura attuali di Venezia e terraferma e che lavorerà presumibilmente con metodi di precotture e surgelazione. Scelte che allontanano le cucine dalle scuole, potrebbero ridurre i posti di lavoro e tegono sempre più conto delle politiche aziendali piuttosto che dell'appetibilità, delllo spreco e della possibilità di usufruire delle risorse umane in cucina anche per svolgere laboratori didattici sull'alimentazione dentro le scuole".

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