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Cronaca

Il Patriarcato: "In Quaresima digiunate e state alla larga dai gratta e vinci"

Questo l'invito lanciato dalla Chiesa veneziana per l'inizio del periodo di penitenza. "Si perde il senso del lavoro e si confida solo sulla dea bendata, un grave svilimento spirituale"

Tempo di Quaresima. Tempo di austerità e digiuni. Questa volta però in versione "extralarge". "Oltre al cibo vade retro anche ai gratta e vinci". Questo l'invito che il Patriarcato di Venezia rivolge ai fedeli, consigliando di stare alla larga da tutti i giochi legati alla fortuna.

 

La scelta è motivata sia dal fatto che il fenomeno del gioco sta assumendo dimensioni enormi (76,5 miliardi di euro giocati nel 2011, in media 1.200 euro a persona, neonati compresi) sia per il significato di un gesto del genere. “Si perde il senso del lavoro - sottolinea don Gianni Fazzini, appartenente alla Pastorale diocesana degli Stili di Vita - per soddisfare il bisogno del pane quotidiano e si punta invece sulla fortuna. Non si conta più allora sulle proprie energie e sull'amore di Dio, ma su una dea bendata. E il risultato è uno svilimento spirituale grossissimo”. Questa l'accusa lanciata dal prelato, che al contempo ha svelato il nuovo motto che accompagnerà la Chiesa veneziana durante la Quaresima: "Digiuna e condivi per un mondo più giusto”. Ecco appunto, digiuna anche dai gratta e vinci.

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