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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I Comunali incassano l'appoggio dei candidati alle primarie del Pd

Pellicani: "Urgente parlarne con il Governo prima delle elezioni". Molina: "Se si deve tagliare lo si faccia dov'è possibile, ossia tra i dirigenti"

Le difficoltà economiche dell'amministrazione veneziana sono al centro del dibattito, in questi giorni in modo particolare, alla luce dello sforamento del patto con il bilancio 2014 e delle conseguenze di questo sui salari dei dipendenti comunali. Da più parti si è anche detto che il caso di Venezia, a causa delle peculiarità della città, andrebbe trattato in maniera "eccezionale", ad esempio con deroghe speciali rispetto al Patto. Di fronte alle annunciate proteste, i lavoratori di Ca' Farsetti hanno incassato l'appoggio di due candidati alle primarie del centrosinistra: Nicola Pellicani e Jacopo Molina.

«Le agitazioni sono legate a specifiche condizioni salariali e occupazionali in un momento di difficoltà  - spiega il primo - E già per questo i lavoratori comunali dovrebbero essere sostenuti. I loro obiettivi, in realtà, riguardano tutta la città, perché queste persone garantiscono i servizi essenziali e una presenza decisiva sui fronti della qualità sociale e ambientale, della sicurezza, dell’educazione e delle attività culturali».

Per risolvere la situazione non si può prescindere, specifica Pellicani, dal Patto di stabilità e dalle risorse da destinare a Venezia: per garantire stipendi e servizi essenziali vanno mutati, inevitabilmente, i termini del Patto. Ed esorta a spingere verso una soluzione: «La politica, le categorie e i sindacati impongano l’apertura di una vera trattativa con il governo e con il parlamento, per giungere a definire il nuovo quadro prima delle elezioni».

Secondo Pellicani deve cambiare fin d'ora il rapporto fra amministrazione e lavoratori: a cominciare dalla convocazione di un Consiglio comunale aperto su questi temi in cui sia possibile, di fronte all’intera città, un confronto trasparente.

Richiesta di trasparenza che viene presentata anche dal renziano Jacopo Molina, il quale sottolinea come «le sedute consiliari devono essere aperte e accessibili a tutti, e prima ancora che i conti arrivino a Roma la trasparenza deve passare per i nostri cittadini». Se poi si deve tagliare, di "polpa" secondo il candidato alle primarie se ne troverebbe da altre parti a Ca' Farsetti: «La dirigenza del Comune ha certamente più responsabilità dei lavoratori nelle decisioni che sono state assunte in passato e hanno portato all'attuale situazione di bilancio - dichiara - Se si parla di “sacrifici”, bisogna chiederli a chi può permetterseli: se si tagliano centinaia di euro ad un dirigente, questo vive bene comunque. Ma a un dipendente che percepisce poco più di mille euro al mese non si deve toccare nemmeno un centesimo, perchè già con quelle cifre è difficile arrivare alla fine del mese per molte famiglie. Occorre trovare una soluzione definitiva concordata tra le parti»,

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