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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Brugnaro e il grande sogno Porto Marghera: "Sviluppo verticale e nuovi regolamenti"

Il sindaco è intervenuto alla presentazione di W.A.Ve., il workshop in cui 1.800 studenti di architettura discuteranno del possibile futuro dell'area: "Per 30 anni politica assente"

Oltre 1800 persone e 30 progettisti al lavoro per confrontarsi sul futuro di Porto Marghera. Il dibattito sul destino dell'area industriale, che ha perso decine di migliaia di posti di lavoro negli ultimi anni, è tornato d'attualità. Prima la Biennale Architettura, poi lo Iuav, hanno deciso di mettere sul piatto energie e idee per trovare la chiave per dare nuova linfa a insediamenti e lotti dove ora non c'è più nulla. Ci sono solo terreni inquinati da bonificare e tanti investimenti potenziali che per ora latitano. Sullo sfondo di W.A.Ve., un workshop in cui 1.800 studenti provenienti da tutto il mondo discuterrano di come incanalare lo sviluppo di Porto Marghera, c'è la decadenza di uno dei più importanti poli produttivi italiani: "Colpa di 30 anni di politica assente - ha attaccato subito il sindaco Luigi Brugnaro dall'aula magna dello Iuav nella sede dei Tolentini - non è stata aperta nessuna nuova attività. Lì, però, non è possibile un futuro 'ecologista': non è possibile un futuro di 'panoce e marijuana'. Chi mi porta un progetto di questo tipo lo uccido con le mie  mani. In questo momento 1.800 giovani possono per una volta immaginare il loro futuro e quello dei loro figli".

Il "pallino" di Brugnaro per Porto Marghera si lega alla sua biografia. Al padre operaio, negli anni Settanta. Sono luoghi che conosce bene. Il nemico per riportare sviluppo laddove ora ci sono terreni inquinati è, come spesso accade, la burocrazia. "Mio papà ha lavorato a Porto Marghera come operaio, negli anni Settanta: "Con la logica del 'non fare niente' ci siamo trovati in questa situazione, perdendo 35mila posti di lavoro - ha spiegato - La verità è che le norme non ci danno una mano. Ma bisogna arrivare a una soluzione. Stiamo remando tutti nella stessa direzione. Il ministero dell'Ambiente sta collaborando. Servono nuovi protocolli. Serve avere la possibilità di presentare un progetto di bonifica e nello stesso tempo quello edilizio. Tempi, risorse. Gli investimenti non arrivano a caso. Non si è mai affrontato a fondo il problema di Porto Marghera, se lo si fa adesso è perche c'è un sindaco che si è rotto le scatole. Nel progetto edilizio triennale abbiamo messo nero su bianco lo sviluppo verticale delle aree a ridosso di via Fratelli Bandiera e della vecchia zona industriale. Sarà un percorso partecipato con i cittadini. E difenderemo con le unghie e con i denti le fabbriche che ci ci sono. Tra un anno saranno cento anni dalla nascita di Porto Marghera, ma i terreni devono essere impermeabilizzati, magari con nuovi protocolli e regolamenti attuativi economicamente sostenibili. La vera sfida è immaginare una nuova zona produttiva. Puntiamo sul green e sulle industrie della conoscenza, magari con una tassazione agevolata. Una culla del made in Italy".

L'energia, la forza e l'entusiasmo di 1800 studenti che per tre settimane lavoreranno su questi temi potranno quindi essere linfa vitale per Porto Marghera. A riconoscerlo è anche il presidente della Biennale, Paolo Baratta: "Bisogna sfruttare l'occasione che ci è data di avere un grande seminario aperto qui e la Biennale poco più in là - ha dichiarato -. Proprio nell'ambito di questa biennale abbiamo pensato di dedicare a Porto Marghera un padiglione in cui mostrare i grandi water-front simili all'area lagunare. Bisogna capire se Porto Marghera è alla periferia d'Italia e di Venezia, o è uno snodo del mondo. Se non si risponde a questa domanda c'è il rischio che, com'è successo in passato, si parli in tanti e non si arrivi a nulla di costruttivo. La Biennale vuole mettere a punto processi decisionali coerenti".

Anche l'assessore regionale al Territorio, cultura e sicurezza, Cristiano Corazzari, è sulla stessa lunghezza d'onda. "La Regione - ha dichiarato l'assessore - deve tornare a essere leader nella progettazione di questi temi nel futuro. Faccio gli auguri a questo seminario che deve far nascere idee e progettualità che poi noi, come politici, dovremmo avere la forza di saper cogliere".

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