Bene la pesca chioggiotta, tra le più fiorenti in Italia. "Ma la flotta è troppo vecchia"
A Chioggia ci sono 212 pescherecci, un terzo della flotta veneta, ma con barche di "una certa età". I dati sulla Marineria di Chioggia dell'osservatorio socio economico della pesca
Il mercato ittico di Chioggia è tra i maggiori d’Italia ed offre un'ampia gamma di prodotti tal quali o lavorati, offerta garantita da un approvvigionamento costante e soddisfacente. Anche per il 2015 la flotta chioggiotta, con i suoi 212 pescherecci, rappresenta una delle più importanti e attrezzate dell’intero Alto Adriatico; da sola, rappresenta circa il 33% dell’intera flotta veneta. Il 45% delle imbarcazioni ha una lunghezza compresa fra 12 e 18 metri; il 28% rientra invece nella piccola pesca, secondo le indicazioni comunitarie (lunghezza inferiore ai 12 metri).
Si tratta, però, di una flotta abbastanza obsoleta, dato che l’età media delle barche è di 28 anni. È uno dei dati che emergono dal report sulla Marineria di Chioggia dell’osservatorio socio economico della pesca e dell'acquacoltura di Veneto Agricoltura, con sede proprio a Chioggia. Con 444 imprese registrate nel 2015 nel settore della produzione primaria, le ditte operanti nella pesca marittima e nell’acquacoltura perdono l’1,3% di unità attive rispetto all’anno precedente. Considerando però tutte le imprese della filiera ittica, anche quelle che lavorano il pesce e lo commercializzano, il totale per l’area clodiense sale a 609 unità, come nel 2014.
A Chioggia l’88% del prodotto è di origine marittima, un 7% rappresentato da quello di laguna e un altro 5% da quello di acquacoltura/vallicoltura. Il prodotto locale rappresenta l’82% del quantitativo totale transitato per il mercato ittico. Ed è pari a 12.897 tonnellate il totale dei transiti del mercato, con il prodotto locale, +1,7% rispetto al 2014; mentre i prodotti di provenienza nazionale ed estera perdono rispettivamente il 2,4% ed il 3,5%. In valore, la produzione locale rappresenta solo il 63,3% del totale, poiché questa è costituita in maggioranza dal pesce azzurro (alici, sardine e sgombri), che tipicamente sono tipologie di pesce a buon prezzo. Il 68,4% del pescato locale è infatti rappresentato da sardine e alici, con le prime che vedono salire il loro prezzo (0,78 €/kg) del 9% netto, mentre quello delle alici (1,15 €/kg) scende del 5,1%.
Il report si chiude con una panoramica sulle attività relative ai molluschi bivalvi, comprendenti la pesca delle vongole di mare e i fasolari, comparto gestito dal locale Co.Ge.Vo. che, con le 1.553 tonnellate totali prodotte, nell’ultimo anno presenta quantitativi pescati in salita (+7,2%). Ma anche la venericoltura effettuata in laguna ha una certa rilevanza commerciale per questa marineria. Con le 2.278 tonnellate prodotte nel 2014, le vongole filippine presentano un rialzo annuo del 6,4%. In laguna è attivo anche l’allevamento di mitili, effettuato tipicamente negli impianti a pali sommersi, con una produzione annua che nel 2014 ha registrato 130 tonnellate complessive.