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Cronaca Mira / Oriago

Oriago: sequestrato e picchiato perché non pagava il debito, due in manette

Il pestaggio risale al 19 novembre, quando un 35enne del posto è stato invitato a casa da un 21enne. Appena è sceso dall'auto con la compagna è stato aggredito e rapinato di 900 euro

L'hanno picchiato in strada, poi l'hanno trascinato in casa e hanno continuato a menare le mani sul suo viso e sul suo corpo. Intanto la compagna del "capo" si occupava di "trattenere" la donna dell'aggredito, un 35enne di origine marocchina residente a Oriago. Questa la scena da Arancia Meccanica che ha contraddistinto il "tranquillo" tardo pomeriggio del 19 novembre scorso nella frazione di Mira.

Dopo sette mesi, però, i carabinieri sono riusciti a risalire a due dei tre aggressori, arrestati con l'accusa di sequestro di persona e rapina. Mancherebbero solo le ultime conferme per arrivare a individuare anche il terzo componente della batteria. Una storia di provincia, questa. Tra persone che spesso si barcamenano al limite della legalità alla ricerca di soldi, e altrettanto spesso lo superano. Storia di debiti e di pomesse non mantenute, fino alla decisione di farla finita e rivolgersi alle forze dell'ordine, che ieri hanno arrestato Michele Nordio, 21enne, ora residente a Battaglia Terme ma all'epoca dei fatti domiciliato a Oriago e il "sodale" Marco Sfriso, residente a Mogliano, entrambi pregiudicati per estorsione. La compagna di Michele Nordio, invece, è stata sottoposta all'obbligo di firma.

Vitima e carnefice collaboravano insieme. Entrambi di Oriago, vendevano la merce più variegata (da cellulari ad auto) a privati. A un certo punto colui che poi diventerà la parte lesa della vicenda affida uno stock di prodotti da millecinquecento euro da vendere. Passano i giorni, ma il rientro del debito non avviene. A un certo punto la proposta di Nordio, a inizio novembre: consegna al 35enne due assegni da 2mila 400 euro totali (che poi sarebbe stato accertato essere scoperti) e dieci telefonini provenienti dalla sua precedente attività commerciale.

A questo punto cambiano i ruoli: chi prima era debitore ora diventa creditore. Iniziano subito, però, le richieste del 21enne di rientrare di parte dei soldi. Aveva bisogno di liquidità. Ma tutto era ancora in stand-by. A questo punto la trappola: il 35enne magrebino il 19 novembre viene invitato a casa del giovane. Una volta sceso dall'auto, però, alle 19.30, inizia il pestaggio. Al termine, quando la vittima è già stata trascinata in casa dopo aver tentato di mettersi in salvo in auto, gli vengono rubati i 900 euro che l'uomo aveva in tasca. Troppa la differenza di forze in campo. Uno lo teneva e due si accanivano su di lui.

Gli assegni, tra l'altro, erano scoperti. Michele Nordio e la compagna, infatti, a inizio novembre avevano presentato una denuncia di furto di un blocco di assegni, che invece, secondo gli inquirenti, avrebbero mantenuto nella loro disponibilità. Soldi facili, quindi. Mi faccio cambiare un assegno scoperto e mi tengo i soldi, mentre l'altro rimane a becco asciutto. La coppia, di conseguenza, è stata denunciata anche per simulazione di reato.

Il problema principale per gli aggressori erano le urla che i vicini avevano sentito. Per allontanare ogni dubbio da sé, allora, il 21enne la sera stessa del pestaggio è andato dai carabinieri a segnalare che mentre era sotto la doccia aveva sentito dei rumori strani provenire dall'esterno. Gli inquirenti, però, anche grazie al controllo delle utenze telefoniche, non gli hanno creduto.
 

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