rotate-mobile
Cronaca Castello / San Pietro di Castello

San Pietro di Castello e Sant'Anna, oltre 1000 firme per fermare il progetto privato

Lunedì dibattito pubblico nella sala convegni del Convento di San Francesco della Vigna. I residenti: «Stravolgerà la struttura del quartiere. Ai margini dei flussi turistici ha mantenuto finora un carattere popolare»

San Pietro di Castello e Sant'Anna: il comitato dei residenti dice "No" alla concessione alla società francese Artea dei due complessi. Sono 1.117 le firme raccolte in una petizione rivolta al Consiglio comunale. «Nell’ex Caserma Sanguineti verrebbe cancellata definitivamente la funzione storica di residenza stabile, tanto che è già stata avviata, da parte del Demanio, la decadenza delle concessioni alle 8 famiglie che ancora vi abitano e che sarebbero allontanate dalla propria abitazione, con un ulteriore impoverimento delle relazioni sociali che costituiscono la linfa vitale di una comunità», scrive il Gruppo San Pietro di Castello.

«Verrebbe sacrificata la più importante area di interesse archeologico presente a Venezia, di proprietà pubblica e accessibile agli scavi, per finalizzarla ad un uso privato con funzione di dehor per ospiti della struttura ricettiva». C'è poi il complesso di Sant’Anna. «Anch'esso destinato ad uso privato», prosegue il comitato di Castello. Domani, lunedì 12 settembre, il Gruppo ha organizzato alle 17.30 un dibattito su questi temi, nella sala convegni del Convento di San Francesco della Vigna, che saranno all’ordine del giorno nelle commissioni consiliari VII, V e VI in programma mercoledì alle 14.30.

«Non è possibile che proprio oggi, che non si fa che parlare di come attrarre nuovi residenti, lo Stato sfratti queste persone, per far spazio ad un progetto di turismo d’impresa - commenta Giovanni Andrea Martini, del gruppo consiliare "Tutta la Città Insieme!" - Contro questa possibilità si è costituito spontaneamente il Gruppo di San Piero di Castello, che ha organizzato numerose iniziative pubbliche per far crescere la consapevolezza di cosa sta per accadere e per elaborare proposte alternative». 

Al convegno Martini ha invitato tutti i consiglieri comunali, i consiglieri della Municipalità di Venezia Murano Burano, la Soprintendenza e il Demanio, durante la conferenza della scorsa settimana a Ca' Loredan, con i consiglieri Sara Visman del Movimento 5 Stelle, Marco Gasparinetti di Terra e Acqua, il consigliere della Municipalità Franco Schenkel (Gruppo Verde Progressista), la portavoce del Gruppo San Piero di Castello, Donatella Toso, e una delle relatrici del convegno, la docente Iuav di Tecnica e Pianificazione urbanistica, Laura Fregolent.

«Anche i consiglieri capigruppo Pd, Giuseppe Saccà, e Verde Progressista, Gianfranco Bettin, hanno confermato il pieno sostegno ai cittadini. «Il progetto proposto dalla società francese Artea – ha detto Donatella Toso – di fatto stravolgerà la struttura del quartiere, che, proprio perché si trova ai margini dei flussi turistici, ha mantenuto un carattere popolare e funzioni che in altre parti di città non ci sono più. Questo contraddice profondamente le dichiarazioni pubbliche che parlano di ripopolare Venezia. Ecco perché vogliamo difendere il diritto a rimanere delle famiglie della Sanguineti e perché abbiamo presentato delle controproposte affinché rimanga la sua funzione residenziale, si investa nuovamente nella valorizzazione dell’archeologia di San Piero e nell’ex Chiesa di Sant’Anna possa essere aperto un centro civico».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

San Pietro di Castello e Sant'Anna, oltre 1000 firme per fermare il progetto privato

VeneziaToday è in caricamento