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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porto Marghera

Piano del porto: integrazione e infrastrutture. Studio idro-dinamico anche sul Vittorio Emanuele

Dall'accessibilità portuale alla sicurezza, dalle concessioni alla competitività, dalla compatibilità con l'ambiente a quella con il Mose. Illustrata la vision dell'Autorità portuale approvata dal comitato di gestione. Di Blasio: «Sugli escavi agiamo con trasparenza»

Integrare una vision di lungo periodo del ruolo del sistema portuale di Venezia e Chioggia nel contesto locale, nazionale ed europeo, con le esigenze degli stakholders nell'immediato: dall'accessibilità portuale alla sicurezza, dalle concessioni alle compagnie alla competitività, dalla compatibilità con il Mose ai collegamenti con il territorio e con il sistema economico. L'Autorità di sistema portuale del mar Adriatico settentrionale (Adspmas) ha tracciato per questo le linee del Piano operativo triennale 2022-2024, con il comitato di gestione che si è riunito il 9 dicembre scorso e l'ha adottato all'unanimità. Un documento che indica le strategie, le azioni e le opere prioritarie per lo sviluppo del Sistema portuale veneto, in collaborazione con le Amministrazioni pubbliche – di livello comunitario, nazionale, regionale e comunale  (Città Metropolitana e Comuni) - e con le amministrazioni operanti in porto, e allo stesso tempo con il cluster economico e con gli operatori del porto, e il mondo della cultura, della formazione, dell’Università e con le associazioni e i cittadini. Il documento è stato illustrato dal presidente Adspmas, Fulvio Lino Di Blasio, e da Antonella Scardino, segretario generale dell’authority alla presenza del rappresentante della Città Metropolitana di Venezia, Giuseppe Chiaia, del rappresentante della Regione Veneto, Maria Rosaria Campitelli e del direttore Marittimo del Veneto, l'ammiraglio Piero Pellizzari.

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Sviluppo infrastrutturale, porto sistema integrato

«La vision strategica del porto (Venezia e Chioggia) è quella di un sistema integrato nell'ambiente in cui è inserito, regolato innovativo, digitale, green, connesso alle reti energetiche  e logistiche europee e del territorio, attivo nei comparti merci e passeggeri a livello internazionale a supporto dell'intero sistema economico regionale e macro-regionale, capace di cogliere le opportunità di crescita dei traffici ferroviari a servizio dei collegamenti marittimi e della logistica del Nord est sviluppando un'occupazione di qualità in dialogo con il territorio», si legge nel documento. In relazione a questo vanno potenziate le infrastrutture, ha sottolineato Scardino, specie ferroviarie dell'ultimo miglio, e per questo sono programmati investimenti per aumentare l'offerta delle aree intermodali, una volta che l'accessibilità nautica è compatibile. «Si nota un rafforzamento del posizionamento del porto di Venezia sulle rinfuse e Ro-ro, nell'agroalimentare e siderurgico, più critica la situazione del comparto crocieristico nel quadro pandemico, ma si cerca incrementare l'efficienza con l'offerta di servizi a valore aggiunto, specie insieme alla realizzazione delle Zls (Zone logistiche speciali in fase di approvazione per attirare gli investimenti con semplificazioni burocratiche e fiscali)». 

Obbiettivi della vision: un miliardo e 780 milioni di investimenti

Il traffico passeggeri, il futuro della crocieristica a Venezia e il lavoro degli addetti fermo da due anni, sono nel mirino dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore, venerdì, in relazione alla protesta nazionale dei porti. «Siamo in attesa dei decreti per i ristori - ha spiegato il presidente Di Blasio - e per utilizzare le risorse della struttura commissariale. Abbiamo intanto accompagnato gli interessati alla predisposizione delle istanze per ottenere i rimborsi». La vision è stata tradotta in strategia, ha continuato, partendo dalle linee guida dell'International Association of Ports and Harbors (Iaph). Cinque gli obbiettivi, 12 le azioni e 44 gli interventi: governance ed etica (nuovo modello operativo basato sulla digitalizzazione e la comunicazione), infrastrutture (nuovo piano regolatore dall'anno prossimo, concessioni dei terminal, approdi temporanei, navigabilità dei canali e studio idro-dinamico anche sul Vittorio Emanuele); clima ed energia (transazione, elettrificazione delle banchine, studi sull'idrogeno, catena del Gnl come carburante alternativo con bettolina già operativa), sicurezza e salute (tema molto sottolineato dai sindacati che contempla la formazione), dialogo porto-città (attraverso iniziative "open port", conservazione e cura del patrimonio storico-culturale di Porto Marghera, story telling, e centro studi in collaborazione con l'Università). Gli interventi dell'Autorità di sistema portuale o di altri enti contemplano 1,78 miliardi di euro di investimenti: 430 milioni che l'Autorità deve trovare, 460 da finanziamenti esterni come il Pnrr, e 916 milioni di altri enti o privati. 

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Concessioni e terminal

È un altro tema "caldo" che coinvolge gli investimenti delle compagnie nel porto. «L'ordinanza è stata emessa - afferma il presidente Di Blasio - pur in assenza del piano regolatore e c'è la possibilità di continuare con le società attualmente operanti, compatibilmente con la vision. Siamo concentrati sul ruolo dei terminal, anche temporanei, per le crociere. È stata avviata la realizzazione dei primi 2 ormeggi, con la consegna dei lavori nei prossimi giorni, facendo richiesta ai terminalisti che accolgono al momento queste facilities: la programmazione è su Vecon e Tiv, compatibilmente al traffico commerciale, e a Fusina darsena sud per l'utilizzo settimanale, in questa fase transitoria del 2022. Lo studio dinamico sul canale dei Petroli sarà esteso anche al Vittorio Emanuele assieme alla caratterizzazione (in attesa del protocollo fanghi). Dal 2023 il focus sarà sulla banchina nord, lato nord, mentre sempre il prossimo anno è previsto lo studio di fattibilità in Marittima». Rispetto agli escavi, argomenta il presidente dell'Autorità portuale, «siamo stati fraintesi. Lo studio che stiamo facendo serve a coinvolgere le migliori competenze, rendendo trasparente il percorso».

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