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Cronaca

Comune e Città metropolitana, il costo dello staff del sindaco aumenta di centomila euro

Battaglia di numeri a Ca' Farsetti, da dove si sottolinea che comunque si risparmiano 200mila euro rispetto alle precedenti amministrazioni, oltre al taglio del direttore generale. Giordano (Fp Cgil): "Vergogna, con tutti i sacrifici che si stanno chiedendo ai dipendenti"

E' battaglia di numeri a Ca' Farsetti. Perché con una delibera approvata nel corso dell'ultima riunione di giunta è stato approvato l'adeguamento delle indennità percepite dai membri dello staff del sindaco Luigi Brugnaro per il resto del suo mandato, sia come primo cittadino, sia come sindaco metropolitano. E' da sottolineare, infatti, che per la maggior parte i membri dello staff prestano servizio anche per il nuovo ente territoriale. I costi aumenteranno di circa centomila euro lordi.

Le nuove indennità

Il capo di gabinetto Morris Ceron riceverà una indennità parametrata a un dirigente di fascia F, percependo dal Comune 69.765,91 euro e dalla città metropolitana 12.311,63 euro. Il vice capo di gabinetto, Derek Donadini, invece percepirà 62.203 euro dal Comune e 10.977,17 euro dalla città metropolitana. E così a scendere per il resto dei membri dello staff, che lavorano a tempo determinato e sono legati da un rapporto fiduciario con il primo cittadino. L'unico a essere a carico esclusivamente di Ca' Farsetti è il portavoce di Brugnaro, Alessandro Bertasi, che percepirà 53mila euro annui (sono tutte cifre lorde). Gli altri membri dello staff sono Carlotta Giusto (segretaria particolare), che percepirà 25mila euro e rotti dal Comune e 6.314 euro dalla città metropolitana, stessi importi assegnati alla responsabile della comunicazione, Micol Stelluto. Il responsabile dell'attuazione del programma, Luca Zuin, percepirà invece dal Comune quasi 60mila euro, mentre dalla Città metropolitana 10.582 euro.

Opinioni contrapposte

Una delibera su cui i sindacati hanno già annunciato battaglia, mentre dall'altra parte della barricata si sottolinea come i costi totali siano di gran lunga inferiori rispetto alle amministrazioni Orsoni e Cacciari (quella targata Zappalorto non fa testo essendo commissariale). A un taglio dei costi di circa 200mila euro annui rispetto al passato, con in più l'assenza della figura del direttore generale del Comune, che "pesava" sempre 200mila euro lordi, si aggiunge il fatto che il sindaco lavora gratis. Da Ca' Farsetti, quindi, si parla di un taglio rispetto al passato di circa 500mila euro all'anno. Senza contare i costi inferiori nell'ambito della Città metropolitana, che non ha più la struttura dell'ex Provincia. A conti fatti, quindi, per lo staff del sindaco il Comune sborserà 316.497 euro e la Città metropolitana 46.499 euro.

Sindacati critici

Di tutt'altro avviso i sindacati, che puntano invece il dito sull'aumento del costo dello staff rispetto alla prima delibera che metteva ordine sul tema: "E' molto semplice la questione - attacca il segretario della Fp Cgil, Daniele Giordano - Da 253.753 euro di costo iniziale ora si passa a circa 360mila. Aumentare in questo modo il costo dello staff secondo noi è una vergogna, quando invece si chiedono sempre più sacrifici ai dipendenti e si tagliano i loro salari accessori. Si tratta di 20mila euro annui in più in media a persona, quando il sindaco in campagna elettorale aveva dichiarato che il suo entourage l'avrebbe pagato di tasca propria. C'è anche un'altra questione da tenere in considerazione - conclude - ossia una sentenza della Corte dei conti che ha condannato nel 2014 il sindaco di Bologna per avere nominato un capo di gabinetto senza laurea, come accade anche qui". Accusa cui si controbatte da Ca' Farsetti che non ci sarebbe stato alcun cambiamento di inquadramento, solo l'assegnazione di un'indennità parametrata a un dirigente di fascia A.

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