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Cronaca

Brugnaro: "Niente Natale a scuola? Non esiste, vogliamo molti presepi"

Il sindaco di Venezia interviene nella polemica, contro le dichiarazioni del vescovo di Padova, pronto a fare marcia indietro sulle tradizioni

Rivedere il costume natalizio per mantenere la pace. È quello che farebbe il vescovo di Padova Claudio Cipolla, come da lui stesso dichiarato ai microfoni della tv locale Rete Veneta. "Per mantenerci nella fraternità, io non avrei paura di fare marcia indietro su tante tradizioni", sono queste le affermazioni del monsignore riguardo alla celebrazione della Natività e all'allestimento dei presepi nelle scuole. Parole che hanno alimentato un intenso dibattito.

Interpellato sulla questione, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha detto la propria. "Le polemiche le ho stroncate - ha commentato il primo cittadino lagunare - a Natale si cantano le nostre canzoni tradizionali e di presepi è bene che ce ne siano molti. È uno dei momenti più belli dove portare i bambini. Sono polemiche ridicole, il Natale è la nascita di Gesù bambino, non c'è discussione. Se la pace e la fratellanza significano non dovermi riconoscere più a casa mia, - ha chiosato Brugnaro - non ci sto".

Anche Luca Zaia è intervenuto sulla polemica, scrivendo una lettera aperta al vescovo. "Vorrei fosse chiaro, a questo punto, - ha scritto il presidente del Veneto - che la difesa del presepe sta diventando un argine anche identitario, non soltanto per chi si professa cristiano e cattolico, ma anche per chi è laico e magari osserva con distacco questa discussione. In realtà, Eccellenza, qui ne va dei concetti di democrazia e di libertà: libertà di pensiero e libertà di professare di una religione. Vorrei dunque - ha continuato - capovolgere le preoccupazioni da Lei rappresentate circa la possibilità che comporre ed esibire il Presepe rappresenti un segno di poco rispetto verso chi professa la fede musulmana".

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