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«Reati in calo, più pattuglie, tecnologie avanzate»: un 2018 da ricordare

A tracciare il bilancio delle operazioni della polizia di Stato sul territorio è il questore di Venezia Danilo Gagliardi: «Un anno che ci ha dato un grande ritorno, e per il 2019 in arrivo novità»

«Un anno che ci ha dato un grande ritorno». A voler tracciare in una frase il bilancio delle attività della polizia di Stato nel Veneziano, nel 2018, non ha dubbi il questore Danilo Gagliardi. «Palazzo Ducale, San Michele, la risoluzione in 24 ore del caso di violenza carnale su minore a Jesolo, sono solo alcuni esempi delle operazioni messe a segno durante l'anno trascorso - ricorda il questore -, dodici mesi entusiasmanti. E alcune importanti novità, in particolare sul fronte tecnologico, sono in arrivo».

I dati del 2018

Incremento dell'attività di controllo del territorio, maggior contrasto alla criminalità, reati in calo. Da un’analisi dei dati concernenti i reati segnalati dalla polizia di Stato nell’ambito della provincia di Venezia, si è rilevata una significativa riduzione dell’attività delinquenziale, sia in generale, sia con riferimento alle varie categorie delittuose. Rispetto al 2017 si sono ridotti i delitti particolarmente gravi caratterizzati da violenza contro le persone, quali omicidi, violenze sessuali, tentati omicidi, lesioni dolose. In calo anche i reati predatori quali rapine, rapine in abitazione, rapine in banca, rapine in strada, furti in abitazioni. Ciò è frutto dell’intensa attività di controllo del territorio messa a punto dalle volanti e dalle pattuglie dei commissariati. Solamente in relazione ai furti di autovetture si è registrato un aumento.

Squadra mobile

Gagliardi non nasconde la soddisfazione in particolare per quanto riguarda le attività della squadra mobile, «grazie anche all'aumento delle pattuglie dislocate sul territorio. Si è passati dalla messa in campo di 5884 equipaggi nel 2017 ai 6227 del 2018: una presenza che è aumentata del 6%, un risultato significativo anche in termini di maggior efficienza nell’impiego delle risorse».

Tecnologia e progetto Mercurio

La riduzione del numero di reati, specie predatori, è stata raggiunta anche grazie alla tecnologia in dotazione alla questura di Venezia che, da alcuni mesi, può contare sul sistema X Law, dallo scorso 8 ottobre, per la prevenzione. Ma l'attività di controllo sul territorio, supportata dal concorso degli equipaggi del reparto Prevenzione Crimine di Padova, è destinata a migliorare ulteriormente con l'introduzione, da fine febbraio 2019, del sistema Mercurio. Un programma che permetterà rapidi controlli di persone e veicoli, attraverso banche dati immediatamente disponibili. Questo software ha già consentito una riduzione della commissione dei reati rispetto al 2017, e un decremento del numero degli arresti effettuati e delle denunce. Permetterà di controllare in tempo reale le targhe di auto e imbarcazioni a Venezia. Grazie all'amministrazione comunale, alla Regione e ad alcune categorie come i Tabaccai e Confcommercio, e l'Autorità portuale, che hanno sostenuto il progetto, questi dispositivi saranno installati h24 su auto e imbarcazioni della polizia. Un investimento che si estenderà anche ad altri Comuni: a Portogruaro è in programma l'acquisto della stessa apparecchiatura per le volanti, Jesolo ha appena aderito. «Una soluzione - spiega Gagliardi - di altissima utilità che risponde alle esigenze di sicurezza della cittadinanza».

San Michele

I provvedimenti restrittivi nei confronti di autori di reati sono stati comunque numerosi: l’attività più significativa è stata l'operazione di polizia giudiziaria chiamata “San Michele”, quella dello scorso luglio. Grazie al lavoro della squadra mobile locale sono stati emessi 35 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e ulteriori provvedimenti restrittivi ed espulsioni, a carico di cittadini di nazionalità nigeriana. L'organizzazione criminale alla quale erano legati aveva assunto il “dominio” del territorio, attraverso il traffico di sostanze stupefacenti a Mestre, zona stazione, in particolare in via Trento e via Monte San Michele, comprese zone limitrofe.

Polizia Anticrimine

Un altro dato significativo, frutto del lavoro scrupoloso del personale della polizia Anticrimine della questura di Venezia, è quello relativo alle misure di prevenzione. Sono aumentate in generale nel 2018, in maniera più significativa sono cresciuti i provvedimenti di foglio di via, 232 nel 2018, rispetto ai 139 del 2017, e dei Daspo: 63 nel 2018, contro i 18 del 2017. In aumento anche il numero degli ammonimenti per lesioni o percosse riconducibili a violenza domestica e per atti persecutori, come lo stalking. Significativi anche i Daspo urbano.

Polizia Amministrativa

Altrettanto importanti i risultati dell’attività della polizia Amministrativa: significativo l'aumento dei provvedimenti di sospensione della licenza di esercizi emessi dal questore, 18 dal primo gennaio al 30 novembre 2018, mentre per lo stesso periodo del 2017 erano stati 10. Un incremento dovuto sia agli accertamenti effettuati e alle evidenze emerse in seguito all'operazione San Michele del luglio scorso, sia al fatto che, per le prime volte, si è applicato l'articolo 100 Tulps, oltre che agli esercizi pubblici, anche agli esercizi commerciali. Il questore ha potuto quindi sospendere licenze per tumulti o gravi disordini, o in locali ritenuti luogo di abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose, o per motivi di ordine pubblico, o perché in contrasto con la moralità pubblica, il buon costume o la sicurezza dei cittadini.

Locali pubblici

Da dicembre sono state intensificate le attività di controllo di discoteche, sale da ballo, circoli privati e locali di intrattenimento a Venezia centro storico, Mestre, Marghera, Jesolo, Musile di Piave, Dolo, Fossalta di Portogruaro. Due circoli privati ispezionati a Marghera, 4 diffide emanate nei confronti di altrettanti locali che avevano pubblicizzato eventi ma che non sono risultati muniti della licenza per sala da ballo o intrattenimento (Marghera, Chioggia, Musile di Piave, Caorle). In un caso l'attività è stata interrotta per carenze dal punto di vista della prevenzione incendi, accertate dai vigili del fuoco. La guardia di finanza sta verificando la posizione di alcuni dipendenti trovati a lavorare all'interno degli stessi locali (in tre locali per una quindicina di dipendenti), e la Siae sta considerando alcune irregolarità circa la prevendita (in un locale a Marghera), mentre la polizia locale di Venezia ha riscontrato alcune irregolarità di propria competenza. 

Ultimo dell'anno e migranti

Per il 31 dicembre e per il primo dell'anno sono previsti ulteriori controlli della polizia mirati soprattutto al rispetto della capienza, della normativa sugli alcolici (divieto di vendita e somministrazione a minorenni, e anche ai maggiorenni se già in stato psicofisico non perfetto, allo scopo di evitare l'abuso), e a verificare se i circoli privati svolgano attività non autorizzate di intrattenimento. «I controlli partiranno dalle 10 dell'ultimo dell'anno - precisa Gagliardi - e andranno avanti per tutta la notte, fino alla mattina del primo di gennaio. Ci muoveremo con l'ispettorato del lavoro, i vigili del fuoco, la finanza, e andremo a verificare a spot i locali fino alle 6 del mattino, anche perché potrebbe esserci un trasferimento dei festeggiamenti da alcuni locali verso altri, in particolare verso Musile di Piave». Di fondamentale efficacia è risultata, infine, l’attività dell’ufficio immigrazione, con particolare riferimento alle espulsioni e al rimpatrio con imbarco sugli aerei dei cittadini sprovvisti dei requisiti per la regolare permanenza sul territorio.

Progetto Eva

Attivo da circa due anni in ambito di violenze domestiche e famigliari nel Veneziano, il progetto ha permesso un aumento della prevenzione e delle attività di intervento, specie in condizioni di fragilità. Molte situazioni sono venute alla luce grazie a una rafforzata fiducia nei confronti delle forze dell'ordine. Nel caso delle violenze famigliari la polizia si è mossa anche autonomamente, pur in assenza di denuncia. Grazie alla registrazione di informazioni e alla creazione di banche dati, durante le richieste d'aiuto l'operatore ha già evidenza della situazione della vittima in questione, la vede attraverso il monitor, la riconosce, si interfaccia con più confidenza in modo da ottenere una maggior apertura e collaborazione. Anche in questo caso è all'esame l'estensione del progetto Eva a tutto il territorio nazionale, con la condivisione di informazioni e l'interconnessione funzionale per dare risposte anche fuori provincia. 

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