Usava passeggiare con gonna e orecchini per il centro storico. Ma non era una donna, bensì un agente della polizia postale che nel 2006 venne licenziato dal ministero dell'Interno perché "ha mancato di senso dell’onore e della morale - si leggeva nel procedimento disciplinare - Ha danneggiato il decoro e il prestigio del corpo di polizia". Insomma, comportamenti lesivi. Ora, però, ad anni di distanza, l'ex poliziotto potrebbe tornare in servizio con la possibilità (forse) di richiedere anche il pagamento degli stipendi arretrati.

Il Tar del Veneto ha stabilito che dovrà rivalutare la posizione del 52enne, che nel frattempo non ha trovato alcun tipo di occupazione ed è costretto a vivere nella casa degli anziani e malati genitori con solo la loro pensione. Il tribunale amministrativo, come riportato dai quotidiani locali, avrebbe giudicato il comportamento dei vertici della polizia, che giudicarono pregiudizievole per il decoro del Corpo la passione transgender dell'uomo, viziato da "eccesso di potere e illogicità della motivazione". Insomma, a quel tempo si pensò a una bizzarria anticonformista. Ora, però, si scopre che dietro a quella minigonna, a quella canotta e a quegli orecchini ci sarebbe un "disturbo dell'identità di genere".

Il 52enne in tutto e per tutto sarebbe un transgender, secondo un'analisi certificata da un medico. Di qui la decisione del Tar di accogliere la richiesta dell'ex agente di riaprire il procedimento disciplinare a suo carico. In questo caso, infatti, non si parlerebbe più di provocazione. Il 52enne, che venne scoperto da alcuni colleghi vestito da donna in centro storico, tornerà quindi davanti alla commissione disciplinare. Impossibile per ora prevedere l'esito.