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Cronaca Dese

Variante per il polo della logistica a Dese, critiche le opposizioni

Presentata il 4 luglio scorso in municipio a Mestre dall'assessore all'Urbanistica De Martin e discussa in commissione. Gasparinetti: «Verificare il versamento degli oneri di urbanizzazione». Martini: «Si perdono spazi verdi». Il Pd chiede più tempo

Avanza in commissione l'esame della variante per la realizzazione del polo logistico a Dese, presentata dall'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin. Critiche le opposizioni a riguardo. Il provvedimento è stato presentato lunedì 4 luglio e riguarda due comparti produttivi. Per uno, ha detto De Martin, è prevista una riduzione di superfici e altezze, «con il passaggio da 43.411 a circa 23.600 metri quadri e un calo di oltre il 40 per cento. Per l'altro, la riduzione sarà di circa il 20 per cento, da 43 mila a 37.500 metri quadri. Quanto alle altezze, il precedente strumento urbanistico dava la possibilità di arrivare fino a 45 metri, mentre ora questo limite viene posto a 25».

«La variante urbanistica raddoppia il "polo logistico di Dese" - scrive Marco Gasparinetti, capogruppo di Terra e Acqua in Consiglio comunale -. Con la precedente, che risale al 2019, Amazon si è vista riconoscere la facoltà di edificare e la mia prima domanda è stata: "hanno pagato gli oneri di urbanizzazione al Comune, e quanto? Nel 2021, Amazon ha realizzato un fatturato di 469 miliardi di dollari, e un utile netto superiore ai 33 miliardi di dollari. Il Comune che si dice "capitale mondiale della sostenibilità" è terra di conquista per ulteriori colate di cemento o ha fatto valere le sue prerogative? Prima di approvare la nuova delibera, capire come è andata a finire con la precedente mi sembra il minimo anche perché stiamo parlando di milioni di euro, e non di migliaia (gli oneri di urbanizzazione)».

Sulla sostenibilità manifesta dubbi anche il capogruppo di "Tutta la città insieme!", Giovanni Andrea Martini. «Il piano di lottizzazione di iniziativa privata a Dese, approvato nel 2015, prevedeva la possibilità di realizzare 3 unità minime d’intervento con una superficie lorda di pavimento massima di 43.411 metri quadri e un’altezza massima di 45 metri, con destinazioni d’uso miste, più i parcheggi per 9.304 metri quadri e il verde per 9.676. Oggi viene proposta una variante che di parcheggio prevede 11.045 metri quadri e di verde 7.106. Il progetto ci è stato presentato in commissione come assolutamente positivo, perché si edifica di meno e si creano 250 posti di lavoro. Per quanto riguarda l’edificazione, si perdono oltre 2.500 metri quadri di standard a verde, a favore dei parcheggi. E in merito al lavoro, dei 250 nuovi posti 105 saranno in deposito e 145 negli uffici. Che garanzie ci sono in merito alla qualità dei contratti che verranno applicati?». 

Infine, per il Partito Democratico, «la scelta di puntare sulla logistica nell'area Aev di Dese mette in seria difficoltà la convivenza con la residenza - commenta il consigliere comunale dem Alessandro Baglioni -. Il settore della logistica, infatti, risulta molto rumoroso, al punto che vi sono alcune situazioni in cui il rumore previsto è molto vicino ai limiti previsti, sia di giorno che di notte. È inoltre inaccettabile la fretta con cui viene affrontato questo provvedimento: alla Municipalità sono stati assegnati tempi ridotti, e anche in Consiglio comunale i tempi sono stati fulminei. 
Rinviare parte della discussione alla fase dell'approvazione vuol dire ridurre al minimo le possibilità di correzione dei molti errori di questa delibera. Grave - aggiunge Baglioni - è anche la smentita sul fatto che l'intervento in esame riguardi le Poste, che stanno già operando vicino al polo Amazon. In Consiglio chiederemo, oltre al rinvio della delibera, quantomeno di ridurre le altezze, mitigare il rumore, evitare il traffico pesante lungo la viabilità locale, e di fare un piano di riordino di tutta l'area a nord della ferrovia, a partire dalla soluzione del disastrato marciapiede in legno esistente». Sul punto interviene anche il Pd della Municipalità di Favaro.

«Ribadiamo la nostra contrarietà all’urgenza di trattare questa delibera. Siamo molto preoccupati per l’impatto che avrà sul territorio, per l'aumento di traffico di mezzi pesanti, l'inquinamento acustico e atmosferico per le abitazioni. E infine, siamo contrari alla ulteriore viabilità che partendo da via Istituto Santa Maria della Pietà si collega alla provinciale via Altinia, incrocio con Via Pialoi. Va approfondita con il Comune di Marcon una soluzione per far sì che parte del loro traffico non si immetta in via Pialoi, ma ritorni in tangenziale», scrivono i consiglieri Pd Angelo Lerede, Roberta Tossato, Fabrizio Trevisan e Monica Zennaro.

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