
Don Chisciotte e il gabbiano, una mostra e un'idea per il nuovo ponte dell'Accademia
Inaugurazione il 1° luglio, l'architetto trevigiano Toni Follina "lotta contro i mulini a vento" e insiste sulla realizzazione del manufatto. Il progetto ricorda un volatile dalle ali spiegate
“Un ponte per un mondo senza barriere”, questo lo slogan scelto da Toni Follina per promuovere la mostra che inaugurerà il 1 luglio a Venezia, con la quale intende coinvolgere i veneziani in una decisione che ha a che fare con la storia della città. E con "barriere" l'architetto intende soprattutto quelle istituzionali e amministrative, che, secondo lui, "ostruiscono la realizzazione di un’opera pubblica che offre la risoluzione definitiva all’annoso problema di restauro del ponte dell’Accademia". La mostra è ospitata al Venice Art Space alle Zattere, in fondamenta degli Incurabili, Dorsoduro 557: inaugurazione venerdì 1 luglio alle 18.
Il ponte, come noto, nacque nel 1933 come soluzione provvisoria. Da allora è stato oggetto di un susseguirsi di manutenzioni, doverose per il periodico deterioramento delle strutture lignee e in acciaio. E qui entra in gioco l'idea di Follina: il "Gabbiano", come lui stesso lo definisce, è un ponte nuovo di zecca che, "oltre ad assicurare la risoluzione della questione, potrebbe diventare una vera e propria opera d’arte".
Era il 2009 quando “Il Gabbiano” si prestava ad essere fra i progetti in gara per il bando indetto dal primo cittadino Massimo Cacciari per la ricostruzione del ponte dell’Accademia. I requisiti erano fondamentalmente tre: doveva essere privo di barriere architettoniche, rispettare la forma sostanziale del vecchio ponte ed essere supportato dal finanziamento di sponsor. L’idea progettuale esclude l’impiego del servo scala (complicato per un percorso così lungo) e conserva la memoria storica del vecchio ponte, mantenendo la forma dell’arco portante con l’innesto- sovrapposizione di una sottilissima rampa agevolata in inox. Il costo? 5,3 milioni. Ma i finanziatori non si trovano.
Nel dicembre 2010 Follina scrive una lettera all’allora sindaco Orsoni, regalando di fatto il suo progetto alla città di Venezia e alla sua amministrazione. Ma l’operazione cade nel disinteresse totale, mentre invece procede l’ipotesi del restauro conservativo. "L’ennesimo - precisa l'architetto - che costerà un 1 milione e settecentomila euro e che dovrà ripetersi ogni 15 anni, mantenendo rigorosamente quelle barriere architettoniche che vietano il passaggio ai portatori di handicap". Anche con l'attuale assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, le cose non vanno meglio.