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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Porto off-shore, c'è l'approvazione della commissione Via nazionale

Ora manca il via libera da parte del Cipe, ultimo passaggio prima di azionare le gru. Soddisfazione dell'autorità portuale e della Regione

Via libera per il porto off-shore di Venezia. Venerdì il progetto fortemente voluto dall'amministrazione regionale e dall'autorità portuale veneziana ha ricevuto il parere favorevole dalla commissione di valutazione dell'impatto ambientale nazionale, dopo aver incassato nei giorni scorsi l'ok dell'organismo del Veneto. Ora quello che manca è il via libera formale da parte del Cipe, ultimo passaggio prima di azionare le gru. L'opera, che costerà 2,5 miliardi di euro, è stata inserita tra le infrastrutture strategiche della legge obiettivo nel 2011 e lo Stato la finanzia con 100 milioni. Gli altri 2,4 miliardi saranno reperiti con un project financing, il più importante d'Europa sul fronte degli investimenti. Per concludere i lavori occorreranno circa sette anni e verranno impiegati 1.400 lavoratori.

DAL PORTO - “Abbiamo appreso con soddisfazione la notizia che, dopo l'avallo da parte della commissione Via della Regione del Veneto, il progetto del terminal portuale d'altura di Venezia ha ottenuto anche l'approvazione unanime da parte della commissione di valutazione di impatto ambientale nazionale''. Così il presidente dell'autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, ha commentato il nuovo passo avanti verso la realizzazione del terminal off-shore di fronte all'isola del Lido. ''Si tratta - prosegue Costa - di un passo di enorme importanza per l'avanzamento di questo progetto, ottenuto in meno di un anno dalla sua presentazione. Finalmente l'obiettivo ambientale fissato con la Legge Speciale per Venezia del 1974 di estromettere i traffici petroliferi dalla Laguna oggi, dopo oltre quarant'anni di tentativi frustrati, potrà essere raggiunto. L'offshore al largo della bocca di Malamocco consente, inoltre, la messa in valore delle infrastrutture di tutto il Nordest: dai terminal portuali di Marghera, Chioggia e Porto Levante, dall'interporto di Padova a quello di Verona, dall'asta idroviaria da Venezia a Padova al sistema idroviario padano fino a Rovigo e Mantova''.

PARLA ZAIA - “Il parere favorevole con prescrizioni della Via nazionale al progetto apre la strada alla realizzazione di un’opera capace di garantire il futuro sostenibile di Venezia e di rilanciare l’economia dell’intera area dell’Alto Adriatico nel suo rapporto con il Baltico e con l’intera realtà economica toccata da questo corridoio”. Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando la notizia. “Siamo di fronte ad un intervento che permetterà di accorciare di quattro o cinque giorni i tempi di trasferimento delle merci che giungono via mare a questa parte d’Europa – ha aggiunto Zaia – che permetterà di collegarli al meglio con i mercati mondiali, che non inciderà sull’assetto della laguna e anzi ne allontanerà parecchi rischi”.

RIVOLUZIONE - “Così come il Canale di Suez – continua il governatore - ha cambiato il sistema di trasporto marittimo tra Europa e Asia nel secolo scorso, questa grande infrastruttura ci permette di aprire, anche guardando ad un’intesa con gli altri porti dell’Alto Adriatico e al corridoio intermodale col Baltico, un nuovo Canale, quello che definisco il “Suez del Terzo Millennio” lungo la stessa direttrice, divenuta oggi tra quelle più economicamente importanti del pianeta”. “Un ulteriore motivo di soddisfazione – ha concluso Zaia – riguarda le prescrizioni all’approvazione del progetto, tra le quali c’è la previsione dell’analisi degli impatti dell’opera sulle attività di pesca e di acquacoltura, con le relative mitigazioni e compensazioni e previsioni economiche: un obiettivo che la Regione ha fortemente cercato e che ha trovato la piena disponibilità e collaborazione del sistema della pesca del Veneto”.

L'ASSESSORATO - “E’ una bella notizia per Venezia, per la conservazione dell’equilibrio della sua laguna, per il suo rilancio dal punto di vista economico. Speriamo che si possa passare alla realizzazione nel più breve tempo possibile”. Lo ha detto l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso. “Siamo davvero di fronte ad un’opera strategica fondamentale, che ci apre al cuore dell’Europa centrale e dell’Est e ai Paesi Baltici nei nostri raccorti con l’Asia e l’estremo Oriente – ha concluso Chisso – un’opera capace di adeguare la tradizione marittima di Venezia ai cambiamenti avvenuti nella tecnologia navale liberando la laguna dalle navi da carico che non sono compatibili con il suo equilibrio”.

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