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Cronaca

Porto off shore, Manzato convoca l'unità di crisi del settore pesca

L'assessore veneto ad Agricoltura e pesca chiede una marcia in più per il progetto del terminal al largo, che al momento sembra non avanzare

“Sono passate ormai settimane dalla prima comunicazione dell’ipotesi di creare il Terminal off shore al largo di Venezia, ma i ritardi nella soluzione del problema pesca continuano ad accumularsi. Il prossimo martedì 2 luglio convocheremo con urgenza l’unità di crisi della pesca per discutere della questione con le associazioni e gli operatori del sistema veneto”. Queste le parole dell’assessore veneto alla pesca, Franco Manzato, che ha ribadito con preoccupazione la necessità di firmare il protocollo stilato dalle istituzioni e associazioni coinvolte nel progetto del “Porto off shore” che sorgerà all’esterno della laguna veneziana. “Tale Protocollo – ha precisato l’assessore – coinvolge, tra gli altri, la stessa Regione, il Magistrato alle Acque, l’Autorità portuale e le associazioni regionali della pesca, e ha l’obiettivo di garantire ‘l’impatto zero’ del terminal sul sistema lagunare e marittimo”.

CRISI E SOLUZIONI - “L’attività di pesca – ha aggiunto Manzato – che tra l’altro sta attraversando un forte periodo di crisi strutturale che si aggiunge a quella economica ‘ordinaria’, richiede che siano marginate e attutite le interferenze che il porto andrà a creare sull’attività peschereccia. Il nostro contributo è stato costruttivo e tempestivo: ci attendiamo la stessa celerità dagli altri partner nel fissare entro breve la data per la firma del documento, così da renderlo attuativo il prima possibile”. “A oggi non abbiamo avuto novità da parte del soggetto attuatore del progetto, ossia il Magistrato alle Acque per conto dell’Autorità portuale – ha concluso l’assessore – e la nostra preoccupazione cresce in modo proporzionale all’attesa”.

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