Il post del governatore Zaia sul coronavirus (parzialmente) oscurato da Facebook
Il post, ora rimosso dalla pagina del governatore del Veneto, avrebbe contenuto secondo Facebook informazioni «parzialmente false» sull'uso della mascherina e il rischio contagio
Nella mattinata di oggi, mercoledì 19 agosto, sulla pagina Facebook ufficiale del governatore del Veneto Luca Zaia è comparso un post accompagnato dalla seguente didascalia: «Qualche numero significativo». Nell'immagine di corredo si poteva vedere un'infogrrafica che avrebbe dovuto rappresentare in termini percentuali il rischio più o meno elevato di trasmissione del coronavirus Sars-CoV-2 a seconda che di fronte si trovino soggetti equipaggiati o meno di mascherine. Il post pubblicato sulla pagina di Zaia illustrava ad esempio che se due soggetti si incontrano e nessuno dei due porta la mascherina, il rischio di trasmissione del virus sarebbe pari al 90%, mentre se anche solo uno dei due la indossa, nella fattispecie chi ascolta l'altro mentre parla, il rischio si ridurrebbe al 30% e se, invece, ad indossare la mascherina è direttamente chi parla, il rischio di trasmissione del virus verrebbe abbattuto addirittura al 5%. La notizia è riportata dai colleghi di VeronaSera.
Il post Facebook al momento non è più visibile sulla pagina del governatore Zaia, essendo infatti stato rimosso circa una ventina di minuti dopo la sua pubblicazione. Il motivo? Semplice, nel frattempo è intervenuta la "scure" di Facebook per segnalare che l'informazione contenuta nell'infografica era «parzialmente falsa». L'immagine, secondo quanto spiegato sempre da Facebook, sarebbe stata «verificata da fact-checker indipendenti». Chi sono? Ecco come vengono descritti da Facebook: «I fact-checker indipendenti sono i firmatari imparziali del Code of Principles (Codice dei principi) dell'International Fact-Checking Network (IFCN). I fact-checker indipendenti analizzano le notizie secondo una procedura giornalistica volta a stabilire la veridicità o meno della notizia».
Nel caso in questione ad occuparsi dell'infografica pubblicata sulla pagina Facebook del governatore Luca Zaia era stato il danese Andreas Søndergaard Petersen in un articolo cui Facebook stesso rimanda per comprendere meglio la decisione di oscurare "parzialmente" la grafica. Il motivo principe della parziale non affidabilità delle informazioni contenute nell'immagine sono che i numeri riportati «non possono essere documentati», questo perché «è quasi impossibile concludere dati così specifici e ci sono diverse riserve da prendere quando si tratta di rischio di infezione in diverse situazioni, dicono gli esperti». Nell'articolo si citano le affermazioni del professor Thomas Benfield che si occupa di ricerca in ambito "malattie infettive" all'ospedale di Hvidovre: «Non ci sono prove per mettere percentuali sul rischio di contrarre il contagio nelle varie situazioni. Sarà una stima, perché è difficile da stabilire con esattezza».
Fatte salve tutte queste riserve, entrambe le voci scientifiche interpellate nell'articolo del fact-checker danese Andreas Søndergaard Petersen, concordano sul fatto la grafica pubblicata e poi rimossa dalla pagina Facebook del governatore Luca Zaia contenga anche «buoni elementi». Secondo quanto affermato dal professore di epidemiologia Reimar W. Thomsen, «il messaggio generale di tenersi a distanza e che l'uso di bende come punto di partenza riduce il rischio di infezione è lodevole». In sostanza il senso dell'infografica viene giudicato «abbastanza pedagogico, perché semplifica il messaggio, il che generalmente va bene», ma le percentuali in esso contenute non possono essere prese come effettivamente valide e comprovabili dal punto di vista scientifico. Insomma, per chiunque abbia avuto modo di condividere l'immagine in questione, ci si può ritenere "scusati", almeno parzialmente.