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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Marco / Campo San Fantin, 1965

A "Madrigale senza suono" di Andrea Tarabbia il premio Campiello

Lo scrittore ha ottenuto 73 voti sui 277: «Dedico la vittoria a mio figlio, a mia moglie e alla bimba che stiamo aspettando»

Ad Andrea Andrea Tarabbia, con il romanzo Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri), è andato il premio della 57. edizione del premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato sabato sera sul palco del teatro La Fenice di Venezia, ha ottenuto 73 voti sui 277 inviati dalla giuria dei Trecento Lettori Anonimi.

Gli altri premi

Al secondo posto si è classificato Giulio Cavalli, Carnaio (Fandango Libri) con 60 voti, al terzo Paolo Colagrande, La vita dispari (Einaudi) con 54 voti, al quarto Laura Pariani, Il gioco di Santa Oca (La Nave di Teseo) con 52 e al quinto posto Francesco Pecoraro, Lo stradone (Ponte alle Grazie) con 38 voti. Andrea Tarabbia ha dichiarato: «Sono estremamente emozionato e soddisfatto. Dedico la vittoria a mio figlio, a mia moglie e alla bimba che stiamo aspettando. Sono stato due volte nella cinquina finalista del Campiello. Per me è stato poter entrare nella testa di persone che non conoscevo e condividere con loro un percorso». 

Chi è il vincitore

Andrea Tarabbia è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il demone a Beslan (2011), Il giardino delle mosche (2015), premio Selezione Campiello 2016 e premio Manzoni Romanzo Storico 2016) e il saggio narrativo Il peso del legno (2018). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Madrigale senza suono è il suo primo romanzo per Bollati Boringhieri. Vive a Bologna.

Giuria e il San Patrignano

La giuria era così composta: 54,3% donne e 45,7% maschi, 22 casalinghe, 47 imprenditori, 93 lavoratori dipendenti, 91 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 28 pensionati, 19 studenti. Nel corso della serata è stato annunciato il primo al vincitore del riconoscimento Il Campiello per San Patrignano, Kidane Grianti con la motivazione letta dalla co-fondatrice del San Patrignano Letizia Moratti: «Attraverso una scrittura fluida, efficace e una notevole abilità nel giocare con le immagini, è narrata una struggente vicenda di forzata separazione: una madre che, ritrovando se stessa, può tornare di nuovo a stringere la parte più importante di sé».

Industriali

«Faccio i miei più sinceri complimenti al vincitore Andrea Tarabbia - ha detto Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e Confindustria Veneto - che di diritto questa sera entra a far parte della famiglia del Campiello. Un riconoscimento che da anni è punto di riferimento nel panorama culturale italiano per lettori e scrittori. Quest’anno è iniziato un percorso comune con un altro patrimonio italiano: la comunità di San Patrignano. Vogliamo essere il megafono che permette a questi “ragazzi” con i loro racconti, di portare fuori dalla comunità il messaggio di speranza di chi sa andare oltre le difficoltà».

Altri premi

Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore della 24. edizione del Campiello Giovani, Matteo Porru (foto in basso). con il racconto “Talismani”, l’Opera Prima, assegnata a Marco Lupo per il romanzo Hamburg (Il Saggiatore), il Premio Fondazione Il Campiello, il riconoscimento alla carriera attribuito quest’anno a Isabella Bossi Fedrigotti. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenuta alla cerimonia: «Esprimo rinnovata stima agli industriali veneti che quasi 60 anni fa capirono, con una straordinaria intuizione, che la cultura doveva essere parte integrante del percorso di benessere e sviluppo sul quale l’Italia si era avviata».Al Teatro sabato sera il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro:  «Questo premio è la dimostrazione di come la cultura sia difesa dalle imprese. Un premio fortemente voluto dagli industriali e siamo molto orgogliosi di ospitarlo a Venezia».

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