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Cronaca Marghera

Viveracqua, 800 milioni di euro investiti nei servizi idrici: "Esempio di gestione virtuosa"

Si è tenuta nella mattinata di lunedì al Parco Vega la presentazione dei risultati e dei progetti del Consorzio, che rappresenta 530 comuni veneti. Presente l'assessore Donazzan

"Se l’acqua è il bene pubblico per eccellenza, siamo stati in grado di creare e mantenere in Veneto un progetto pubblico all'altezza. Esiste infatti un Veneto che fa sistema, e a farlo questa volta è il settore pubblico. Il Consorzio Viveracqua è un caso di imprenditoria pubblica di cui nessuno parla, una vera e propria rete fatta di eccellenze, come la finanziaria regionale Veneto Sviluppo e il Fondo pensione Solidarietà Veneto, ognuno con le sue peculiarità di intervento e capacità di creare un indotto positivo nell’economia dei veneti". Queste la parole dell'assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan, intervenendo, al Parco Scientifico Tecnologico Vega di Marghera, alla presentazione dei risultati ottenuti dai progetti e dai piani di investimento dei soci di Viveracqua scarl, il consorzio che unisce dal 2011 la quasi totalità dei gestori del servizio idrico integrato in Veneto.

Partito con due soli soci nel giugno 2011, il Consorzio raggruppa ora 14 realtà pubbliche in house che rappresentano 530 Comuni di tutte le province venete, con un fatturato 2015 pari a 680 milioni di euro e un’utenza che supera i 4,2 milioni di abitanti. Sorto per creare una stabile collaborazione e dare risposte congiunte ai bisogni comuni delle singole consorziate, in primis come centrale continuativa di committenza, Viveracqua è presto evoluto in strumento per contenere i costi di gestione del servizio,  potenziare la produttività del personale, e sviluppare progetti di ricerca e innovazione, in particolar modo ricercando strumenti di finanziamento innovativi, che permettessero di intervenire sulle opere legate al ciclo dell’acqua in Veneto: acquedotti, fognature e depuratori.

Nel biennio 2014-2015 il Consorzio ha totalizzato 296 milioni di euro di investimenti che hanno permesso la realizzazione e il completamento di opere in 410 cantieri, la costruzione e l’adeguamento di 260 chilometri di rete d’acquedotto e la posa in opera di 270 chilometri di fognature, consentendo un aumento di capacità depurativa che ha coinvolto 530.000 abitanti nel territorio regionale. "Modello" virtuoso a livello nazionale, il Consorzio si è aggiudicato proprio in questi giorni, in partnership con altri 6 operatori di 4 Paesi europei, un finanziamento di 4 milioni di euro per individuare un innovativo sistema di “contatore intelligente” per l’utenza.

"La capacità di generare ricadute occupazionali dirette e indirette e per l’indotto permette di considerare 'vincente' l’esperienza del Consorzio Viveracqua per l’economia reale veneta", ha sottolineato l’assessore Donazzan. Viveracqua ha favorito, infatti, l’impiego di 4960 occupati (1413 diretti e 3547 fra indiretti e indotto) con una ricaduta significativa sul PIL regionale. Fino al 30% degli investimenti effettuati è stato assorbito dai costi di manodopera diretta, compresa la remunerazione dei professionisti impiegati nelle fasi di progettazione e collaudo, a cui si aggiunge quella indiretta per le forniture di materiali e tecnologie e l’entrata in esercizio delle opere. Le aziende coinvolte e attivate in questo percorso (oltre 800, di cui l’85% venete)  hanno beneficiato di commesse per un importo medio di oltre 93mila euro.

"Abbiamo in programma altri 516 milioni di investimenti per il triennio 2016/2018 - ha annunciato Fabio Trolese, presidente del Consorzio Viveracqua - e stiamo aprendo altri 1200 cantieri, portando così il totale degli impieghi in Veneto a oltre 800 milioni in cinque anni. Ci aspettiamo di incrementare ancora le committenze pluriennali a favore dell’imprenditoria e dei lavoratori del territorio, producendo contemporaneamente, con interventi e manufatti di alto livello tecnologico, un grande beneficio ambientale ed economico per il Veneto".

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