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«Sanità e scuola, contro la pandemia servono politiche diverse»: il presidio dei comitati a Marghera | VIDEO

La mobilitazione è avvenuta questa mattina davanti alla sede della Protezione Civile. Tra le richieste rivolte alla Regione: adozione di restrizioni più efficaci, assunzioni immediate di tutto il personale sanitario disponibile e potenziamento dei servizi di emergenza territoriale

Sono state circa sessanta le persone che questa mattina hanno manifestato a Marghera, davanti alla sede della Protezione Civile regionale, per richiedere una diversa gestione riguardo il contenimento della pandemia in corso. 

Ad aderire alla mobilitazione sono stati numerosi comitati e movimenti cittadini e politici. Tra le richieste rivolte al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: adozione di restrizioni più efficaci unite ad adeguate misure di sostegno al reddito; assunzioni immediate di tutto il personale sanitario disponibile; implementazione dei servizi territoriali con l'attivazione completa delle 97 USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) in sinergia diretta con i medici di base e i pediatri; potenziamento dei servizi di emergenza territoriale; maggiore controllo e vigilanza all'interno delle RSA e l’edificazione di strutture ricettive per contagiati asintomatici che non riescono a garantire il distanziamento nel proprio domicilio.

«Ad allarmare è soprattutto l’aumento del numero dei contagiati positivi, dei ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive e dei decessi, soprattutto nelle RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) – spiegano i portavoce dei comitati manifestanti –. Inoltre il personale sanitario è ridotto al minimo e gli operatori sono allo stremo. Nelle terapie intensive non bastano solo attrezzature e macchinari ma servono soprattutto medici anestesisti e personale infermieristico adeguatamente formato». Un’ulteriore istanza è stata rivolta al Governo, al quale si richiede di destinare, dal Recovery Fund, 68 miliardi di euro al comparto sanità, come previsto dai progetti del Ministero della Salute per il rafforzamento dei servizi sanitari.

Priorità alla scuola

Tra le richieste dei comitati cittadini, anche quella relativa alla riapertura delle scuole. «In questi giorni ci troviamo a fare i conti con l’ordinanza regionale con la quale la Regione Veneto rinvia l’apertura delle scuole secondarie di secondo grado al 1 febbraio - hanno detto i cittadini -.  Nel Veneto di Zaia è così: si può andare a sciare, si può andare al centro commerciale, ma non si può andare a scuola. Persino i tamponi sono spariti dalle scuole. Dapprima a causa del mancato potenziamento delle Ulss e dei servizi di Igiene e Sanità Pubblica, ora per via legislativa con l’ultima ordinanza regionale che riscrive il protocollo da adottare in caso di positività rilevata all’interno delle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado». Le richieste vanno dalla riattivazione dei test e del tracciamento nelle scuole all'avvio di uno screening per la comunità scolastica, fino all'assunzione di personale da dedicare alla riattivazione della medicina scolastica intesa come presidio di salute territoriale e di educazione alla salute.

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