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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Studenti di Ca' Foscari in presidio per Zaky

L'attivista egiziano è stato arrestato all'aeroporto del Cairo il 7 febbraio per questioni legate al suo attivismo per i diritti LGBTQI. Gli studenti hanno chiesto all'ateneo di interrompere i rapporti politico-economici con il governo egiziano

Questa mattina un centinaio di studenti si sono ritrovati nel cortile della sede centrale di Ca' Foscari per manifestare la propria solidarietà con il giovane ricercatore egiziano Patrick Zaky, in arresto in Egitto da circa una settimana. «Stiamo ancora aspettando verità e giustizia per Giulio Regeni e un altro ricercatore è di nuovo incarcerato e in pericolo di vita per i temi scomodi dei suoi studi», hanno ricordato. Patrick Zaky è un ricercatore all'università di Bologna per i diritti LGBTQI, un'attività considerata un crimine in Egitto. «Come studentesse e studenti universitari - hanno sottolineato - chiediamo che tutte le istituzioni, a partire da quelle accademiche come la nostra università, facciano ogni tipo di pressione sul governo egiziano affinché Patrick venga liberato, ma allo stesso tempo chiediamo anche che la libertà dei saperi venga tutelata, in Egitto e in tutto il mondo».

Studenti in presidio a Ca' Foscari

Venerdì 7 febbraio, Patrick Zaky è stato arrestato dall'agenzia di sicurezza nazionale egiziana all'aeroporto del Cairo. Stava tornando dalla sua famiglia, ma è stato fermato e trattenuto in aeroporto, scomparendo per le successive 24 ore, durante le quali, secondo i suoi avvocati, è stato picchiato, sottoposto a scosse elettriche, minacciato e interrogato su varie questioni legate al suo lavoro e al suo attivismo. «Questo è solo l'ultimo esempio di violazione dei diritti umani da parte del regime egiziano di al-Sisi, - hanno ricordato gli attivisti - sistematicamente impegnato nel reprimere i dissidenti politici e tutti coloro che si sospetta possano avere posizioni critiche verso il governo. Per questo come collettivo universitario Li.S.C. abbiamo indetto questo presidio per chiedere con forza che l'università di Ca' Foscari prenda posizione su questa ennesima e gravissima violazione dei diritti umani da parte del regime di al-Sisi. Vogliamo che l'ateneo interrompa qualsiasi rapporto politico ed economico con il governo del Cairo e che insieme agli altri atenei italiani faccia pressione alle istituzioni affinché Patrick venga liberato immediatamente».

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