La recessione è tecnicamente finita, è la buona notizia nell'edilizia veneta: lo comunica Unioncamere, spiegando che la stagnazione perdura ma l’anno è iniziato con molte aspettative positive sull’andamento economico del 2015. I dati più recenti mostrano segnali di una possibile svolta, anche se restano un clima di incertezza

I dati relativi alla fine del 2014 non fanno sorridere, in particolare nel Veneziano: qui la flessione risulta più marcata rispetto alla media, attestandosi su un -0,5 per cento. Eppure secondo le ultime previsioni nel 2015 il Pil regionale dovrebbe crescere dell’1,1 per cento, in linea con il resto del nord est (+1%). Le esportazioni dovrebbero mantenere il ruolo di traino (+5%), ma l’aspetto più interessante e incoraggiante è rappresentato dai segnali di recupero dei consumi delle famiglie (+1,7%) e dall’arresto della caduta degli investimenti. La graduale ripresa dell’attività produttiva consentirà un recupero dei livelli occupazionali (+0,5%), accompagnato dal calo del tasso di disoccupazione (7,2%).

"Cauto ottimismo": sceglie queste due parole il presidente di Unioncamere regionale, Fernando Zilio, per riassumere le prospettive economiche del Veneto per l'anno corrente. «Le previsioni sembrano orientarsi verso il "bello stabile" e molti segnali, in questi primi tre mesi dell'anno, orientano la bussola in questa direzione. Ciò nonostante la cautela appare d'obbligo anche perché il 2014, che pure doveva essere un anno di rilancio, ha mancato, in più di un settore, molte delle attese.».

«Ci attendiamo molto - osserva il presidente di Unioncamere - anche dal comparto del turismo che dovrebbe poter cogliere l'occasione offerta dall'Expo prima e dal Giubileo poi. Indipendentemente dall'opportuna cautela - conclude il presidente di Unioncamere - i dati macroeconomici spingono verso una ripresa che si spera possa essere certificata già dai dati del prossimo trimestre».