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Cronaca Zelarino

"Benzina, il pieno costa 3 euro in più dell'anno scorso. I meno cari sempre Vega e Auchan"

Indagine realizzata sui distributori a Mestre. Secondo Adico la crisi economica non può dirsi conclusa: "Solo una famiglia su quattro andrà via per il ponte dell'Immacolata"

Solo una famiglia mestrina su quattro sfrutterà il ponte dell'Immacolata, dato in diminuzione dell’8% rispetto allo scorso anno. È il risultato dell'indagine realizzata da Adico tra i suoi soci, 194 questionari che - specifica l'associazione - "pur non avendo valenza statistica, mostra risultati consolidati e realistici". E commenta: "I soldi sono pochi, gli impegni lavorativi non permettono pause e, in più, le vacanze vere si faranno più avanti, fra Natale e Capodanno".

Brutte notizie anche per chi parte, in particolare per chi ha intenzione di muoversi con l'automobile: se il sondaggio del dicembre 2015 aveva rilevato un calo del carburante del 10% rispetto all’anno prima, infatti, l'analisi effettuata il 7 dicembre di quest'anno a Mestre evidenzia invece un aumento del prezzo alla pompa che si attesta attorno al 3,6%. "Prendiamo come esempio i distributori che presentano i prezzi più cari rispetto e quelli più convenienti fra quelli che siamo andati a visitare in terraferma. Il gruppo delle pompe bianche della zona Terraglio (Vega e Auchan) proponeva oggi per la verde un costo al litro di 1,409 euro mentre la Tamoil di via Forte Marghera arrivava fino a 1,609 euro al litro. L’anno prima Vega e Auchan sempre per la benzina si fermavano a 1,384 euro al litro, la Tamoil a 1,529. Insomma, se lo scorso dicembre per un pieno da 50 litri si sborsavano in media 72,83 euro, adesso la cifra media è lievitata a 75,45, circa 3 euro in più. Fermo restando che scegliendo il distributore più economico (70,45 euro per un pieno di 50 litri in zona Terraglio) rispetto a quello più costoso (80,45 euro alla Tamoil di via Forte Marghera) anche oggi si può risparmiare il 16% (11,25 euro)".

Tornando all’indagine dell’Adico, come detto 3 famiglie su 4 non andranno via per il Ponte. Nello specifico, il 15,8% del campione non parte perché non ha soldi, il 47,4% ha altri impegni, in particolare di lavoro, il 26% non è interessato a sfruttare questo ponte, il restante 10,5% ha diverse motivazioni non specificate. Fra chi si muove, la metà (51,2%) starà via più di tre giorni, fino a domenica compresa. Uno su tre (32,4%) starà via tre giorni, il 16,6% del campione se ne andrà via due giorni. E, ancora: il 31% andrà via in coppia, un altro 28% in coppia con i figli, il 17% da solo, 24% da solo con i figli. Ma dove andranno i vacanzieri dell’Immacolata? il 73% resterà in Italia, il 19% in Europa, l’8% andrà altrove nel mondo. Per quanto riguarda l’investimento economico, l’88,4% intende spendere meno di 250 euro e persone, l’11,6% fra i 250 e i 500 euro.

“La crisi si fa ancora sentire – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e anzi, dalla nostra indagine, risulta che il numero di famiglie in partenza per il ponte è in diminuzione. Di sicuro molti di quelli che se ne andranno in vacanza hanno prenotato da tempo, magari puntando sull’aereo e sui biglietti low cost. Ora attendiamo di vedere cosa succederà a Natale, altro termometro importante per capire se la crisi, reale o percepita, sia ancora pressante, come ci conferma la nostra attività quotidiana che vede nella nostra sede la presenza di cittadini in difficoltà per i pagamenti continui a cui sono chiamati a onorare non solo da parte dello stato ma anche da altre realtà, come i fornitori di gas ed energia elettrica”. 

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