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Martedì, 28 Marzo 2023
Cronaca

Primo giorno di scuola tra supplenti e problemi d'organico: "Nessuna criticità"

Lo dichiara l'Ufficio scolastico provinciale. L'assessore regionale Elena Donazzan annuncia battaglia: "Vigilerò su ogni carenza sul territorio causata dalle scelte del ministero"

"La scuola è iniziata e non c'è più margine di discussione. Avvio subito una ricognizione urgente sulle carenze in atto: è necessario individuare e certificare al ministero e all’opinione pubblica quali sono i rischi che incombono sul sistema scolastico veneto". Inaugurando l’anno scolastico veneto nella scuola elementare "IV Novembre" di Campese di Bassano del Grappa, nel Vicentino, insieme al sindaco di Campolongo sul Brenta, Mauro Illesi, l’assessore regionale all'Istruzione, Elena Donazzan, è tornata a denunciare tutto il proprio sconcerto per la mancata risposta da parte del ministero alle richieste avanzate dalla Regione in merito a organico, stabilizzazione docenti, numero classi, tempo pieno, sostegno ai disabili. Come nel resto d'Italia è stato "primo giorno di scuola" anche nel Veneziano, alle prese con gli stessi problemi delle province venete di assegnazioni di cattedre e di organico. Interpellato, però, l'Ufficio scolastico provinciale dichiara che lunedì mattina tutto si è svolto senza intoppi: "Non sono state segnalate criticità - si sottolinea - gli istituti stanno procedendo alle nomine di supplenti e insegnanti". 
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Tutto sarà passato al setaccio, almeno stando alle sue parole, dall'assessore regionale Donazzan: "Ancora brucia – dichiara l'esponente della giunta Zaia - lo scandaloso accordo chiuso al Miur per la Sicilia, che prevede 4.600 assegnazioni provvisorie per le scuole siciliane. È semplicemente una vergogna che vengano usati due pesi e due misure. Qui, in Veneto, il ministero ha imposto un calcolo puramente matematico di studenti per classe, mentre altrove vedono quanti docenti vanno 'sistemati' e formano classi che contano anche con la metà dei ragazzi che frequentano le aule nel nostro territorio".

 
"Ad anno scolastico ormai iniziato - osserva poi la referente regionale all'Istruzione - moltissimi insegnanti non si sono visti assegnare una classe, pur essendo in graduatoria da anni, a causa di scelte dissennate. La scuola è la cosa più programmabile in assoluto, si conosce infatti l'anno precedente il numero di studenti e quello delle classi che frequenteranno. Questo, perciò, non è solamente il governo dell'iniquità, è anche il governo degli incapaci".

Sono stati oltre 100mila gli studenti entrati nelle aule tra capoluogo e provincia, di cui 10.270 alla scuola dell’infanzia, 35.560 alla primaria (l’ex elementare), 22.220 alla secondaria di primo grado (scuola media) e 32.610 alla secondaria di secondo grado (superiori). Il problema è che le richieste dell'ufficio regionale al Miur per ora non sono state soddisfatte: per il Veneto sarebbero necessari 468 posti in più rispetto a quelli assegnati, di cui 78 per le scuole veneziane. 
 


 

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