La guerriglia tra gondolieri continua, terrore contro un pope

Guerriglia in modalità lagunare: è così che quattro "pope", chiamati a testimoniare in aula di tribunale, hanno descritto la situazione venuta a crearsi tra alcuni gondolieri veneziani. Diversi gli episodi raccontati al giudice, tutti ricollegati al presunto comportamento persecutorio di due fratelli nei confronti di un loro collega: in una atmosfera, come racconta il Gazzettino, definita di terrore dilagante.

Perché i due fratelli, a quanto pare, sanno tirare di boxe: e alle mani ci sarebbero arrivati in molteplici occasioni, prendendosela con un gondoliere che secondo l'accusa avrebbe la sola colpa di aver deciso di togliere loro il saluto. Dopodiché, stanco dei soprusi subiti nel corso di due anni (il primo episodio di violenza risale al 2012), ha deciso di rivolgersi al tribunale.

Il legale della presunta vittima ha raccontato che il suo assistito aveva smesso di salutarli in seguito a un'altra aggressione, sempre opera dei due imputati. Loro avrebbero agito in varie occasioni per ripicca: una volta aspettandolo sotto casa, un'altra colpendolo con un pungo durante un tragitto in vaporetto: addirittura un'altra volta ci sarebbe stato uno scontro a colpi di remi, in cui i fratelli lo avrebbero spinto contro il muro di un palazzo rischiando di farlo cadere in acqua.

Secondo le testimonianze, inoltre, l'uomo non sarebbe l'unica vittima dei due fratelli, che però respingono ogni accusa. L'udienza conclusiva è fissata per il 16 luglio, quando invece saranno sentiti i teste della difesa: secondo la loro versione tutto andrebbe ricollegato alla rissa che nell’estate del 2012 era scoppiata tra i gondolieri di San Marco e quelli di Santa Maria degli Giglio. Per quello scontro è in corso un altro processo per minaccia aggravata