Il gruppo Pam si difende: "Evasione fiscale? Sempre pagato le tasse"

Il gruppo Pam allontana da sé le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale mosse dalla Procura di Venezia, che hanno notificato a nove dirigenti della società veneziana attiva nel settore dei supermercati l'avviso di chiusura indagini. "La società, anche a nome dei propri amministratori, dirigenti e dipendenti coinvolti, ribadisce ancora una volta l'assoluta e totale estraneità ai fatti contestati - dichiara in una nota Pam - e ricorda come la stessa sia già stata pienamente riconosciuta dai giudici tributari, tanto in primo quanto in secondo grado di giudizio".

Centinaia i milioni finiti nel mirino dei pubblico ministero Roberto Terzo che ha coordinato l'inchiesta della guardia di finanza: nel 2003 sarebbero 89 i milioni elusi dall'imposta sul reddito, 17 milioni sull'Iva, nel 2004 almeno 102 milioni di reddito e 20 riguardo all'Iva, nel 2005 i milioni sono invece 150 sul reddito e 30 di Iva e 47 e 9 milioni anche nel 2006. L'inchiesta era partita da Padova tramite alcuni controlli sulla compravendita di cellulari e il cui fatturato, nel giro di sette anni, dal 2000 al 2007, era sceso da 300mila a 40mila euro. Tutto sarebbe riconducibile, secondo il pm, a fatture false per operazioni inesistenti, evasione dell'Iva e omessa dichiarazione dei redditi. Accuse che dovranno superare la prova del processo.

"Il pubblico ministero ha semplicemente accolto senza modifiche la posizione della guardia di finanza, già smentita da ben due giudici tributari - commenta la società - Gruppo Pam lamenta i gravi danni d'immagine e reputazione subiti in maniera ingiustificata, in quanto parte di quell'Italia che paga onestamente le tasse e che crea lavoro. Nel 2012 il Gruppo Pam ha versato all'Erario imposte e tasse per un carico fiscale dell'84% impiegando oltre 9mila persone".