Processo per il pestaggio Sinopoli, il giudice dispone una super perizia

Avrebbe potuto essere il giorno della sentenza per i sei giovani imputati per l'aggressione al consulente finanziario Gabriele Sinopoli avvenuta nella notte tra il 2 e 3 settembre di tre anni fa tra via Verdi e riviera XX Settembre a Mestre. Il processo con rito abbreviato, invece, vivrà un'altra decisiva fase. Il giudice dell'udienza preliminare Gabriele Scaramuzza, infatti, mercoledì pomeriggio ha accolto la richiesta dell'avvocato difensore dei famigliari di Sinopoli, Emanuele Fragasso Jr, disponendo una nuova perizia tecnico-scientifica super partes in grado di stabilire una volta per tutte se ci sia stato un rapporto di causalità tra il pestaggio che il 64ennee subì e il suo decesso, che avvenne dopo una lunga agonia diciannove mesi dopo in un letto d'ospedale.

Le sorti del processo dipenderanno dunque dagli esiti dei nuovi accertamenti: nel caso in cui il nesso venga acclarato, per i sei imputati potrebbe aprirsi un nuovo processo con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Allo stato, infatti, devono rispondere del reato di lesioni aggravate. Il pubblico ministero Stefano Buccini aveva chiesto al giudice al termine della sua arringa sei anni di reclusione ciascuno. Una richiesta che rimane valida, visto che ancora una decisione del gup (e quindi una sentenza) non c'è. La prossima udienza sarà il 26 giugno, quando verrà nominato il consulente che dovrà effettuare la perizia, dopo che quella chiesa dal pm e quella chiesta dall'avvocato difensore dei parenti di Sinopoli affermano due tesi opposte.

La vicenda fece molto scalpore in città. Tutti e sei gli imputati (cinque di Marghera tra i 23 e 31 anni e uno di Zelarino di 31 anni) hanno chiesto il rito abbreviato, evitando quindi il dibattimento in aula e potendo contare dello sconto di un terza della pena in caso di eventuale condanna.