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Cronaca

Arrivano ben 52 profughi, ma non ci sono gli spazi per accoglierli

Martedì un nuovo sbarco di 150 rifugiati a Verona, un terzo dei quali diretti nel Veneziano. Ma i siti per gli hub e le tendopoli ancora non sono stati individuati

Solo a Venezia sono 52, in tutto il Veneto ben 150: l'ultimo sbarco di profughi nel territorio veneziano è avvenuto martedì pomeriggio e, come riportano i quotidiani locali, rende più che mai impellente la necessità di trovare una sistemazione valida per il piccolo esercito di rifugiati scesi nelle ultime ore all'aeroporto di Verona.

CONTROLLI SANITARI – Come già anticipato dalla Ulss nostrana i profughi arrivati nel nordest sono stati subito sottoposti alle verifiche mediche del caso, e un secondo controllo sarà effettuato quando raggiungeranno le diverse strutture ricettive predisposte per accoglierli. Nei giorni scorsi erano già “approdate” nella regione altre 66 persone, smistate principalmente tra Padova, Vicenza e Verona, questa volta invece il gruppo più numeroso è andato a Mestre, Mira, Mirano, Robegano e Chioggia, negli spazi gestiti dalla Caritas e dall'associazione “Villaggio Globale”.

DIFFICILE COLLOCAZIONE – Intanto la prefettura continua la corsa all'individuazione degli stabili adatti ad ospitare i rifugiati, una ricerca che, come già avevano anticipato in tanti, si rivelerà piuttosto difficoltosa: le strutture demaniali di Meolo, Ceggia e Caorle che sono state ispezionate dal team di Domenico Cuttaia nei giorni scorsi, ad esempio, si sono rivelate inadeguate; le ex basi missilistiche presentano problemi di accesso, criticità igieniche, danni gravissimi e, in alcuni casi, persino massiccia presenza di amianto; da escludere anche l'ipotesi tendopoli, visto che certe aree potrebbero allagarsi con troppa facilità. Così, mentre i vigili del fuoco sottolineano anche il problematico collegamento di luce e gas, al prefetto non resta che lasciare la palla nelle mani di enti e amministrazioni del territorio perché individuino altri potenziali siti di accoglienza, mentre l'Ulss continua i suoi controlli.

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