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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Eraclea

"Il prefetto requisirà Ca' Turcata, trasferite subito i profughi da qui"

Il sindaco di Eraclea Talon lancia un appello alle istituzioni: "Vogliamo una soluzione come a Quinto. Si trovi una caserma statale, altrimenti pericolo di dure proteste"

Eraclea come Quinto di Treviso? "Il rischio c'è". Non usa mezzi termini il sindaco di Eraclea, Giorgio Talon, alle prese con una patata bollente che, è il suo convincimento, potrebbe scoppiare da un momento all'altro. "Chiedo alle istituzioni il trasferimento immediato dei profughi dal residence 'Magnolie' - dichiara il primo cittadino - chiedo che ciò che è stato fatto a Quinto di Treviso venga attuato anche qui". La vicenda è nota: oltre duecento migranti sono ospitati da tempo nella struttura ricettiva e l'eventualità di un loro trasferimento nella ex caserma di Ca' Turcata è stata bloccata dal sindaco. Almeno fino ad ora. Perché venerdì mattina ci sarebbe stato un faccia a faccia tra prefetto Domenico Cuttaia e Talon, in cui il titolare di Ca' Corner avrebbe espresso l'intenzione di requisire l'immobile di proprietà comunale. Su cui sarebbero dovuti (era il piano originale) essere posizionati dei container per poi mettere in sicurezza l'intero edificio in vista della stagione fredda. 

A quel punto sarebbero spariti i prefabbricati e gli ospiti avrebbero trovato spazio tra quattro mura. "Chiedo che le istituzioni si muovano - afferma però il primo cittadino, contrario a questa soluzione - che si trovi come per Quinto di Treviso una caserma di proprietà statale dove trasferire i profughi. Altrimenti qua, a Ca' Turcata, la gente potrebbe essere già pronta a vibranti proteste. Queste decisioni potrebbero far sorgere problemi di ordine pubblico. La gente ci chiede soluzioni, ma chi deve trovarle è il prefetto. E sicuramente requisire Ca' Turcata nei prossimi giorni non è la migliore. Mi appello anche al presidente Zaia, anche se non sono un sindaco leghista - conclude - Chiedo che domani i profughi vengano trasferiti. Ho il diritto di ricevere lo stesso aiuto". A stretto giro di posta arriva l'annuncio anche del governatore, direttamente da Quinto di Treviso: "Abbiamo portato avanti la richiesta di trasferimento anche dei profughi di Eraclea - ha dichiarato - Si pongsa fine a quest'ingiustizia".

Intanto nuovi arrivi sono stati registrati anche a San Donà, alla ex Casa Paterna. La ventina di migranti hanno lavorato come volontari alla mensa solidale. E la prossima settimana è prevista una riunione con altre associazioni di volontariato per valutare la possibilità di ulteriori attività analoghe. «Sono stati gli stessi profughi ha esprimere il desiderio di svolgere delle attività durante la loro permanenza a San Donà – riferisce l’assessore alle opportunità sociali Maria Grazia Murer – È sembrato naturale indirizzarli verso la mensa solidale, che aveva segnalato la necessità dell’apporto di altri volontari. Si valuterà la possibilità che diano una mano anche ad altre associazioni».

I migranti, provvisti di tesserino sanitario rilasciato nei giorni scorsi dall’Asl e in buone condizioni di salute, risultano compatibili con l’impiego in attività di volontariato. Hanno già provveduto alla risistemazione del giardino attorno alla ex Casa Paterna, estirpando erbacce e potando piante. «La presenza dei profughi a San Donà è temporanea – aggiunge Murer – ma nel tempo che staranno in città verrà perseguito una integrazione sana, attraverso la reciproca conoscenza con i residenti, che passi anche per l’impegno verso la comunità che li ospita da parte dei migranti».

I rifugiati hanno iniziato dei corsi d'italiano. «La presenza di forme di mediazione culturale è una delle condizioni che l’amministrazione comunale di San Donà aveva posto nel momento in cui la Prefettura ci aveva richiesto di ospitare una quota di rifugiati – aggiunge l’assessore – Va in questa direzione anche la simpatica iniziativa di un gruppo di ragazzi, che nel weekend ha organizzato una partita di calcio che coinvolga profughi e residenti».  
 

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