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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Parroco della Cita: "Aiutiamo già i rifugiati, qui gestiscono ristorante"

Don Nardino Capovilla di Marghera risponde a Papa e patriarca, che invitano ad accogliere: "Non ho posto, ma diamo una mano. C'è anche il barbiere"

Appello del Papa, don Nardino Capovilla risponde: il parroco della chiesa della Resurrezione, nel quartiere Cita a Marghera, ha spiegato che non esiterebbe un attimo a ospitare direttamente una famiglia di rifugiati, se solo avesse il posto per farlo. "L'appello di Papa Francesco è fortissimo. Colpisce la sua concretezza e noi abbiamo bisogno di questo. Non si possono più fare discorsi vaghi", ha dichiarato. Appena alcuni giorni fa, poi, anche il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, aveva inviato una lettere alle parrocchie chiedendo di muoversi concretamente e contribuire all'accoglienza diretta dei richiedenti asilo.

Don Capovilla da tempo è un prete di "frontiera", impegnato nell'attività a favore di profughi e senza tetto. "Non abbiamo spazio materiale - specifica - ma è costante la nostra attività parrocchiale a favore dell'integrazione". Gli esempi non mancano: il principale è il ristorante in canonica, con 15 posti, gestito da rifugiati e senza tetto che si trasformano in cuochi e camerieri e guadagnano dalla vendita delle pietanze. Sempre nei locali della parrocchia c'è anche il servizio di barbiere gratuito e aperto a tutti, gestito ogni lunedì mattina da un giovane pakistano, Arfan, che faceva quel mestiere in patria. È un'esperienza avviata prima dell'estate, che gode già del favore di chi nel quartiere non ha i soldi per recarsi in un negozio per tagliarsi i capelli. Resta comunque il problema dell'accoglienza dei futuri migranti, si vedrà se altre parrocchie del Veneziano risponderanno agli inviti di Bergoglio e Moraglia.

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