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Cronaca

Arrivano i primi rifugiati dall'Ucraina, scatta il piano di accoglienza

Il prefetto Zappalorto ha riferito di centinaia di persone già arrivate o in arrivo in Veneto

In bus, con i pullmini e le auto private, alcuni in aereo dai paesi confinanti: stanno arrivando in Italia i primi profughi in fuga dall'Ucraina assediata e nelle regioni è partita la "macchina dell'accoglienza", in attesa delle linee guida nazionali e delle decisioni che scaturiranno dal vertice dei ministri riuniti a Bruxelles. Sono varie decine, se non centinaia - soprattutto donne, anziani, bambini - le persone già arrivate in Italia e che provano a ricongiungersi con familiari.

I flussi non sono ancora organizzati ma la catena dell'accoglienza è in moto attraverso canali informali e spontanei. Di centinaia di rifugiati già arrivati o in arrivo in Veneto ha parlato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto. «C'è chi si è fatto raggiungere al confine - ha riferito - da amici e parenti partiti dal Veneto per poi essere portati in regione. Altri hanno organizzato piccole comitive con destinazioni ben precise, ovvero da chi sapevano potesse dargli ospitalità, altri ancora hanno usato la propria auto per mettersi in salvo con la famiglia». Domenica mattina a Trieste è transitato un autobus con targa ucraina, con una cinquantina di persone a bordo, donne e bambini e due uomini, di cui uno è l'autista. Ad attendere il bus c'erano carabinieri, polizia e guardia di finanza, che hanno effettuato controlli. Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti.

Difficile, per ora, avere numeri precisi, soprattutto di coloro che sono riusciti a salire in macchine o pullman e passare le frontiere. Qualcuno sta cercando di prendere un aereo dai Paesi vicini, come la Slovacchia, altri connazionali hanno allacciato contatti ma sono ancora bloccati. In ogni caso l'Italia, come assicurato dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, è pronta a fare la sua parte: «Per me - ha detto - la solidarietà è stato sempre un punto fermo della nostra agenda europea e a maggior ragione ora daremo la massima solidarietà a un popolo che sta soffrendo». Questo, ha precisato, avverrà «anche con redistribuzione sui nostri territori».

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