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Cronaca Mestre Centro

In arrivo 25 profughi nel Veneziano, riunione tecnica in Prefettura

Già da lunedì sera i primi migranti dovrebbero raggiungere il Veneto. In gran parte finiranno nel Vicentino, gli altri saranno tra Mira e Mestre

I primi profughi dovrebbero arrivare già da lunedì sera, gli altri mercoledì. Sono una novantina i migranti attesi in Veneto. Di questi 25 troveranno spazio nelle "solite" strutture mestrine e di Mira. Gli altri troveranno alloggio nel Vicentino. Si aggiungono così ai 138 immigrati già arrivati nei giorni scorsi, su un totale di 448 profughi che sono la quota totale assegnata in questa fase al Veneto dal ministero dell'Interno. E' il quadro tracciato lunedì mattina in Prefettura a Venezia nel tavolo di coordinamento regionale per l'emergenza profughi che ha messo di fronte prefetti, questori ed enti territoriali delle 7 province del Veneto.

Il prefetto Domenico Cuttaia ha riferito di un incontro collaborativo, nel quale è stato fatto il punto della situazione, delle strutture ricettive disponibili e di quelle ancora da attivare. "Non sono state manifestate resistenze - ha detto Cuttaia - ma è stata espressa l'oggettiva difficoltà talvolta a reperire le strutture e, in alcuni casi, anche la contrarietà dell'opinione pubblica". "Voglio sottolineare che in questa fase - ha aggiunto - stiamo agendo con il sistema delle convenzioni con organismi non lucrativi; non chiediamo ai Comuni alcuna azione collaborativa o economica, ma solo di sensibilizzare le onlus e gli enti di volontariato dei loro territori perché si rendano disponibili".

I nuovi arrivi in territorio lagunare dovrebbero essere costituiti soprattutto da famiglie. In generale tra la novantina di ospiti ci saranno soprattutto eritri, somali, siriani. Nella maggior parte dei casi in attesa dello status della protezione internazionale che non hanno dato alcun problema di ordine pubblico.

Tornando ai termini dell'operazione 'Mare Nostrum', nella riunione è stato ricordato che fino al 30 giugno l'accoglienza verrà gestita secondo un regime di convenzione con le cooperative e con la Caritas. I costi saranno di 30 euro più iva a persona, corrisposti a chi eroga il servizio, dai quali vanno 'scalati' due euro e cinquanta al giorno che vanno direttamente a ciascun profugo. Denaro che non arriva dalle casse comunali o regionali, ma direttamente dall'Unione europea.

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