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Cronaca Marghera / Fusina

Tre giorni in un container, il viaggio della speranza si chiude a Fusina

Un minore afghano salvato sabato sera al porto commerciale. E' riuscito a lanciare l'allarme grazie a un cellulare. Sentiva le energie esaurirsi

Per tre giorni è rimasto nascosto in quel container, ma le energie stavano piano piano affievolendosi. L'ossigeno iniziava a mancare, e chissà per quanto tempo ancora avrebbe dovuto rimanere recluso lì dentro. Senza vedere la luce del sole. Ancora un viaggio della speranza che si è concluso in terra lagunare, ancora migranti afghani minorenni che raggiungono superando chissà quali peripezie i porti della Grecia per poi imbarcarsi sul primo traghetto in partenza verso le coste italiane. Questo è stato il piano anche di un ragazzo della possibile età di sedici anni (la certezza per ora non c'è visto che era senza documenti) che il 6 novembre si è nascosto in un container in partenza da Patrasso.

E' sbarcato poi la mattina seguente al terminal commerciale di Fusina, dove sono iniziate le operazioni di scarico. Nessuno si sarebbe accorto di nulla. Del resto l'intruso ha fatto di tutto per non essere scoperto: niente rumori e, al limite, trattenere pure il respiro. Per quasi 48 ore, poi, il container è rimasto in deposito. Con il ragazzo all'interno. Verso le 21.30 di sabato, però, accende il cellulare che aveva con sé e chiama i soccorsi.

Una volta sbarcato, aveva telefonato ad alcuni parenti in patria, che gli avevano spiegato che digitando il "113" o il "112" l'incubo sarebbe finito. La segnalazione è  arrivata agli agenti della polizia di frontiera, che poi hanno avvisato i colleghi delle Volanti. Sono stati loro, rimanendo in contatto con il ragazzo, a individuare il container da aprire. Subito poi lo sventurato è stato soccorso dai sanitari del 118, che lo hanno trasportato all'ospedale Dell'Angelo per gli accertamenti del caso. Le sue condizioni di salute non erano comunque preoccupanti, tant'è vero che è stato dimesso dopo circa un'ora e mezza dal suo arrivo al pronto soccorso. Il 16enne è stato affidato alla comunità specializzata di forte Rossarol.

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