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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Via al progetto del parco archeologico di Altino | VIDEO

Si camminerà tra i resti della città sepolta, scoprendone i reperti, ma anche le antiche costruzioni. Ci saranno i mosaici conservati, ma anche la casa in cui probabilmente erano collocati. E mentre si passeggerà accanto al basolato della strada originaria si scopriranno i dintorni, ricostruiti con pannelli iconografici e immagini. Finanziato dal Ministero della cultura con 1 milione e 700mila euro, il parco archeologico di Altino muove i primi passi. Sarà un "museo all’aperto", che unirà dunque la parte attualmente contenuta nel Museo archeologico con quella degli scavi, in un unico percorso più fruibile al pubblico che racconterà la storia di un luogo e del suo paesaggio in tutti i suoi aspetti.

Il progetto

Nascerà un "parco archeologico" perimetrato, con una continuità tra la prima area archeologica e AltinoLab al quale si accederà direttamente aprendo un passaggio sul giardino. Verrà migliorato anche il collegamento con la seconda area archeologica (della porta-approdo). Le due zone sono adiacenti, ma oggi separate da siepi e recinzioni, tanto che, per recarsi dall’uno all’altra, è necessario portarsi sulla strada provinciale, in quel punto peraltro stretta e priva di marciapiede.

In questa seconda zona non sono presenti resti archeologici a vista e dunque verrà proposta una passeggiata prevalentemente naturalistico-ambientale, durante la quale si porteranno i visitatori a "percepire" la relazione con la città sepolta, realmente presente anche se non visibile proprio sotto i loro piedi.

La "torretta", parte integrante del corpo edilizio di nuova costruzione del museo sarà il luogo fisico sul quale puntare per cominciare il racconto topografico della città sepolta: il terrazzo sopraelevato permetterà infatti di cogliere il paesaggio nel modo migliore possibile. «Il progetto mira a far comprendere ai visitatori che le aree museali e quelle archeologiche si trovano proprio qui per la presenza di un’antica città sepolta, seppur non visibile, - spiega Marianna Bressan, direttrice di Museo nazionale e Area archeologica di Altino - racconteremo un "unico mondo" che conterrà storia, arte, paesaggio e territorio e che sarà dunque in grado di mostrare a 360 gradi la storia di questi luoghi. Nel progetto inoltre verrà studiato anche il miglioramento dell’accessibilità per tutti».

Il 3D e le comunicazioni ad alta tecnologia

Le applicazioni per la comunicazione saranno tradizionali, come la pannellistica informativa e le didascalie statiche, ma verranno progettate anche svolte innovative, che esploreranno le possibilità che le diverse tecnologie applicate ai beni culturali offrono oggi (come ad esempio la realtà immersiva in 3D).

Rapporto con il territorio

Il parco archeologico, rispetto a museo e area archeologica concepiti singolarmente, permetterà di mettere a sistema archeologia (dunque valore culturale) e paesaggio nella proposta di valorizzazione del territorio. Il parco archeologico sarà anche un importante fattore di rilancio per il territorio in chiave turistica: raggiungibile via acqua da Venezia e via terra attraverso un circuito di piste pedonali e ciclabili immerse nella natura, rappresenterà la meta ideale per un turismo lento e sostenibile. «La creazione di nuovi flussi turistico-culturali nella Laguna Veneta è una priorità per le pubbliche amministrazioni, poiché ciò contribuisce alla tutela del patrimonio archeologico, storico e artistico presente nei centri urbani e disseminato nel contesto - spiega Daniele Ferrara, direttore regionale Musei Veneto - occorre lavorare in condivisione tra pubblico e privato per orientare i residenti e i visitatori, italiani e stranieri, verso proposte culturali permanenti coincidenti appunto con percorsi di conoscenza e godimento dei tanti aspetti che l’ambito lagunare offre».

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