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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il progetto: rami intrecciati per proteggere l'ecosistema lagunare

L'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin ha presentato oggi il piano, che costerà due milioni e sarà finanziato al 70% dall'Unione Europea

Proteggere dall'erosione le parti più interne e difficilmente raggiungibili della laguna di Venezia, utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto, come i "fascinotti", rami legati assieme con reti di materiale vegetale, creando nel contempo le occasioni per il coinvolgimento dei residenti e nuove opportunità occupazionali. È la sfida che si propone di vincere il progetto "Life Vimine", finanziato dal programma europeo "Life+Nature 2012", coordinato dal Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Padova e sostenuto da Comune di Venezia, Magistrato alle Acque, Consorzio di bonifica Acque risorgive, Agenda 21 Consulting srl, Foundation for Sustainable Development, e le cooperative "AttivaMente" e "Selc".

COME FUNZONA - L'iniziativa è stata presentata lunedì, in comune, dall'assessore all'Ambiente, Gianfranco Bettin. Il progetto, che ha un costo di circa due milioni di euro, il 70% del quale finanziato dall'Unione Europea, si svilupperà per quattro anni nella Laguna Nord, nell'area che comprende le isole di Burano, Mazzorbo e Murano e la Palude dei Laghi. Per difendere i margini delle barene dall'erosione saranno utilizzati i "fascinotti", composti da rami di albero e di vegetazione che saranno in un primo tempo forniti dalla Manutenzione del verde urbano del Comune, e poi dovrebbero essere prodotti da apposite coltivazioni autoctone, creando così un'opportunità di lavoro per i locali.

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