Gli intoppi sono numerosi, troppo. Nella maggior parte dei casi si tratta di stop di pochi minuti, il tempo di spostare i mezzi rimasti in panne dalla corsia del tram. Ma sono sufficienti a creare disagi e ritardi, e soprattutto a far spazientire gli utenti. Così il Comune, come riporta la Nuova Venezia, prova a valutare le possibilità alternative. Che però, al momento, sono molto limitate.

Il problema è che ogni volta che un mezzo rimane in panne o senza benzina lungo il Ponte della Libertà, il tram è costretto a fermarsi. E, secondo quanto sarebbe emerso da una verifica negli ambienti comunali, nel 2014 questo è accaduto 162 volte: quasi uno stop ogni due giorni, in media. Non si tratta soltanto di automobili, perché tra la terraferma e Venezia si muovono anche camion e autobus. Il dato è preoccupante, ed è confermato dai diversi casi già registrati fino a oggi, ad appena una decina di giorni dall'entrata in funzione del tram fino a piazzale Roma. Già il 16 settembre, primo giorno di servizio, il mezzo pubblico è stato costretto a fermarsi due volte.

La prossima settimana dovrebbe iniziare un confronto tra i tecnici della Mobilità e Veneto Strade, società regionale che ha la competenza sul ponte della Libertà e su San Giuliano, per capire come ovviare al problema. L'unica proposta realistica, al momento, potrebbe essere quella di riservare una corsia al tram, con un cordolo per separarla da quella dedicata ai veicoli: ma è una soluzione che rischierebbe di causare pesanti code sul ponte in caso di incidente.