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Cronaca

Emergenza smog, i Cinque Stelle in Consiglio con tuta e mascherine

La protesta durante la seduta di mercoledì a Ca' Farsetti: "La Giunta non ha fatto nulla". L'Anci Veneto: "Si arrivi a soluzioni condivise"

L'emergenza continua ad aleggiare sul territorio veneziano, compresa Ca' Farsetti. E' stato lì che, durante la seduta di mercoledì in cui è stato approvato il bilancio di previsione, i consiglieri del Movimento Cinque Stelle hanno inscenato una protesta per sottolineare come l'amministrazione Brugnaro non abbia ad ora preso provvedimenti contro la presenza superiore alla norma di polveri sottili, il famigerato pm10. Livelli che, complice l'assenza di pioggia, costantemente superano di gran lunga i 50 migrogrammi per metro cubo, limite di legge. Per questo i tre consiglieri si sono presentati vestiti "di tutto punto": mascherina e tuta bianca, a simboleggiare lo stato certo difficile in cui versa l'aria che respiriamo. "Da 25 giorni stiamo respirando polveri sottili oltre al limite massimo ammesso per legge - dichiarano i pentastellati Davide Scano, Elena La Rocca e Sara Visman - Abbiamo già presentato in Consiglio due mozioni che propongono soluzioni per tamponare l’emergenza. Abbiamo proposto strategie per risolvere il problema sul lungo termine. Tutto ciò è stato ignorato dall’amministrazione. Oggi protestiamo in Consiglio, per attirare l’attenzione della cittadinanza su un tema di salute pubblica. L’altissimo tasso di pm10 aumenta sensibilmente il rischio di contrarre malattie tumorali ai polmoni". 

Un problema che investe l'intera pianura padana e che ha visto i sindaci della città metropolitana riunirsi martedì mattina per approvare una futura domenica ecologica, con in più l'abbassamento del riscaldamento nelle abitazioni e il divieto di falò a legna (naturalmente l'Epifania è però salva). La seduta del Consiglio è cominciata solo dopo che i consiglieri si sono tolti le tute. Il sindaco Brugnaro, presente in assemblea, ha affermato come l'amministrazione si stia muovendo sul tema e che però servono soluzioni condivise. Identica linea espressa poco dopo anche dai rappresentanti dell'Anci Veneto. "Serve una strategia condivisa e un coordinamento per affrontare l’emergenza inquinamento - dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto –. Ora è indispensabile che tutti i Comuni agiscano in modo sinergico per gestire con efficacia questa situazione. Molte amministrazioni, come le 44 che fanno parte della Città Metropolitana di Venezia, hanno già condiviso e stabilito diverse misure che vanno dalle giornate senza auto alle ordinanze per imporre l’abbassamento della temperatura nelle case. Su questo fronte, è necessario contare anche sul senso civico e la collaborazione dei nostri cittadini. Per cercare di alleviare la situazione, sarebbe necessario, inoltre, ripristinare dei fondi per il trasporto pubblico, per ampliare e migliorare il servizio ai cittadini, incentivando così l’uso dei mezzi pubblici. Le amministrazioni comunali sono in prima linea, ma auspico veramente che ci sia l’impegno e il coinvolgimento effettivo di tutti gli attori a livello regionale e nazionale che possano contribuire a gestire in modo strutturato questo problema. Le grandi scelte ambientali, quelle che concretamente possono dare una svolta, devono partire a livello nazionale". 

Sulla vicenda i Cinque Stelle ritengono che per concorrere a una soluzione si debba guardare anche all'area di Porto Marghera: "Lì la centrale elettrica di Enel va ancora a carbone e da sola emette polveri sottili per l’equivalente di un miliardo di automobili - affermano - Inutile quindi chiedere ai cittadini di abbassare il riscaldamento che, tra l’altro, a Venezia, va a metano e non emette polveri sottili. Bisogna chiedere - concludono - un fermo alla centrale a carbone di Enel. L’energia mancante potrebbe essere prodotta dalle altre centrali elettriche presenti sul territorio o da qualche altra centrale della rete elettrica, anche di altre città. Questo dobbiamo chiedere tutti assieme, se ci interessa la nostra salute".
 

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