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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

"Vergogna, vergogna", scoppia la rivolta dei lavoratori in Consiglio

Per mezz'ora i dipendenti hanno urlato tutta la loro rabbia giovedì: "Vogliamo risposte, questo è solo l'inizio". Brugnaro sgombera l'aula

Se non è un record poco ci manca. I dipendenti comunali, come annunciato, si sono presentati in massa al Consiglio comunale di giovedì pomeriggio a Ca' Farsetti, per protestare contro la variazione di bilancio di un milione di euro decisa dall'amministrazione a favore del fondo di produttività. Una cifra giudicata insufficiente e pure "irrispettosa" da lavoratori e sindacati, che per più di mezz'ora hanno continuato a urlare "vergogna, vergogna". Il "la" l'ha dato proprio l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, nel momento in cui ha annunciato l'emendamento di Giunta.

A quel punto è scattato il coro, che ha sovrastato la voce di consiglieri e membri della Giunta. Con tanto di fischietti e qualsiasi oggetto utile a far rumore. Il frastuono ha bloccato i lavori del parlamentino locale per circa trenta minuti, dopodiché è stata data la parola a due rappresentanti dei Cobas, su proposta del consigliere Felice Casson e con la mediazione dell'assessore al Bilancio. Prima quindi che si votasse (e si approvasse l'emendamento di Giunta. Dopodiché la protesta è ripresa nel momento in cui, dopo le dichiarazioni dei consiglieri d'opposizione, la palla è passata di nuovo alla maggioranza. Con il sindaco Luigi Brugnaro, arrivato dopo l'intervento dei sindacati (prima era assente), che ha quindi chiesto alla presidente del parlamentino locale, Ermelinda Damiano, che l'aula venisse sgomberata.

Prima i Cobas non avevano usato giri di parole: "Le organizzazioni sindacali e la Rsu del Comune di Venezia denunciano con forza quanto l'amministrazione comunale ha realizzato nei primi sei mesi di governo della città - ha subito attaccato una sindacalista - Più lavoro per tutti aveva detto in campagna elettorale il sindaco, ma 85 dipendenti precari rischiano di rimanere a casa nelle prossime settimane. In 6 sono già senza lavoro. Una situazione non rassicurante nemmeno per i cento lavoratori che sono in scadenza il prossimo anno e per i precari delle scuole d'infanzia. Vogliamo risposte - ha dichiarato - e le vogliamo oggi".

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Il nodo del contendere, quindi, sono non solo i soldi del fondo di produttività, che rischiano di rimanere quelli per i prossimi tre anni, ma anche relazioni sindacali considerate praticamente nulle: "Un milione di euro su nove e il contratto disdettato - ha continuato la rappresentante dei lavoratori - I comunali hanno perso dai 200 ai 600 euro mensili e se non vengono messe risorse queste perdite diventeranno permanenti per i prossimi tre anni. La riorganizzazione della macchina comunale è una favola - attacca - questa struttura organizzativa è paralizzata. La discontinuità nella dirigenza non si è vista, le logiche meritocratiche non le abbiamo viste applicate nelle nomine ai consigli di amministrazione nelle società partecipate né negli incarichi dirigenziali dell'Ente. Preoccupa che la dirigenza di questo Comune, a fronte di un deficit di 60 milioni di euro, abbia incassato stipendi a tre cifre e pure il premio di produttività. Cos'ha ottenuto dal Governo il sindaco dopo il confronto con il premier Renzi? Siamo alle solite, a pagare saranno come al solito cittadini e lavoratori. Abbiamo fatto proposte - conclude - per rimpinguare il fondo, chiediamo che vengano discusse e accettate". Un altro rappresentante dei Cobas ha rincarato: "Per noi un milione di euro è una cifra inaccettabile, abbiamo dato indicazioni chiare su dove reperire le risorse. Speriamo che questo sindaco ci ascolti, perché questo altrimenti è solo l'inizio".

VIDEO LA ROCCA E FEDERICA (TWITTER, FACEBOOK)

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