Blitz di Occupy Biennale al padiglione russo: "Vogliamo le Pussy Riot libere"
Una trentina di giovani, tutti con il volto coperto da un passamontagna colorato, stamane ha inscenato una protesta con due striscioni e slogan al padiglione russo della Biennale Architettura
Ieri i Benetton, stamattina Putin, questo pomeriggio il red carpet della Biennale. Il colletivo Occupy Biennale, formato da giovani dei centri sociali, aveva già anticipato che qualcosa avrebbero "architettato". Il padiglione russo della Biennale Architettura è quindi finito nel mirino dell'organizzazione, che stamattina ha inscenato una protesta contro la condanna del gruppo punk femminile Pussy Riot, "reo" di aver messo in piedi una dissacrante protesta "cantata" contro la chiesa ortodossa.
A questo blitz gli attivisti, provenienti da S.a.L.E.-Docks, dal laboratorio Morion, dal Rivolta e dalle occupazioni del Teatro Valle e Cinema Palazzo (Roma) e di Macao (Milano), hanno legato anche un altro significato: "Critichiamo il sistema dei grandi eventi artistici - spesso occasione di operazioni speculative – resi possibili, specie in periodo di crisi, dal lavoro precario di migliaia di lavoratori e artisti - spiegano - Contro l’austerity, l’arte può costruire reddito e proporre modelli di autorganizzazione e cooperazione capaci di contrastare il saccheggio dell’intelligenza collettiva e attivare pratiche concrete di sottrazione dalla crisi.
IL VIDEO DEL BLITZ