Proteste degli inquilini Ater anche a Venezia, il monito di Speranzon
Sit-in stamattina in varie città. Il presidente dell'azienda di edilizia residenziale avverte: «Chi si autoriduce il canone rischia lo sfratto»
Si sono svolte oggi manifestazioni e sit-in in vari capoluoghi del Veneto, compresa Venezia, organizzate da inquilini di alloggi popolari che chiedono il ritiro della nuova legge sull'edilizia residenziale pubblica, accusata di aumentare pesantemente i canoni. Nonostante le rassicurazioni dell'assessore Lanzarin, le proteste potrebbero proseguire e qualcuno suggerisce di attuare una sorta di "disobbedienza civile": «Gli inquilini Ater pagheranno il canone vecchio come forma di lotta», ha annunciato Rifondazione Comunista Polesana. A Venezia i manifestanti si sono incontrati in fondamenta del Magazen, a piazzale Roma, davanti alla sede dell’Ater.
Proteste
«Siamo aperti a indicazioni e suggerimenti - ha commentato il presidente dell'Ater Venezia, Raffaele Speranzon - ma chi sta fornendo agli inquilini l’indicazione di violare la nuova legge regionale e non pagare i nuovi canoni si deve anche assumere la responsabilità di quanto sta dicendo, perché applicarsi un’autoriduzione dell’affitto significa maturare della morosità, e dopo quattro mesi l’Ater dovrà avviare per queste persone il procedimento di sfratto. Si rischia dunque di passare dalla parte del torto e perdere il diritto all’assegnazione». Non solo: